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Impianto idrico di Cassano, l’affondo di Carlo Sibilia (M5s): “l’Alto Calore faccia chiarezza”

“Inoltrerò richiesta formale per visitare l’impianto di Cassano Irpino e conoscere più dettagliatamente le problematiche e le proposte eventualmente già avanzate da tecnici e dirigenza”.

Così Carlo Sibilia, parlamentare e portavoce del Movimento Cinque Stelle di Avellino, torna a parlare dell’Alto Calore, perché “a noi sta a cuore la salvaguardia della nostra risorsa naturale principale: l’acqua e la sua gestione”.

“Sappiamo dalle recenti dichiarazioni del Presidente De Stefano – prosegue Sibilia – che da metà aprile la centrale di Cassano Irpino soffre di un fermo alle macchine che permettono una regolare erogazione del servizio idrico a circa 80 comuni della provincia di Avellino e del Beneventano”.

“Per sopperire a questa rottura, i tecnici devono fare affidamento a motori del 1971. Infatti, da un momento all’altro, tali motori obsoleti potrebbero smettere di funzionare. Anche per questo, è stato convocato per il 28 aprile scorso un vertice di emergenza in Prefettura”.

“Di sicuro – aggiunge il Parlamentare – c’è bisogno di un intervento rapido. Quello su cui sarebbe il caso di discutere è la modalità di finanziamento di questo intervento poiché la spesa è ingente. Ed è ora per l’Alto Calore di affrontare investimenti strutturali. L’impianto di Cassano è la “Federal Reserve” dell’acqua irpina e la riserva a Monte dell’impianto è il nostro “Fort Knox” dove custodiamo il nostro oro: 30.000 metri cubi d’acqua a titolo di riserva.

Impianto che drena molte risorse energetiche per funzionare. A differenza della Puglia che, prendendo l’acqua dalle nostre sorgenti e portandole fino a Leuca, addirittura genera energia lungo il percorso. Dicevano delle modalità di finanziamento di queste opere, ormai improcrastinabili. Ci chiediamo come mai, con un ammontare dei crediti che raggiunge e supera i 95 milioni di euro (in crescita di 8 milioni di euro rispetto all’anno precedente) non si crei una squadra con un piano aziendale serio che abbia proprio la funzione di recupero di tali somme”.

Sibilia si pone una serie di domande: “cosa si aspetta ? Di mandare altri 30 milioni di euro in prescrizione come è già successo? Quanti altri revisori dei conti dovranno dimettersi?”.  “Le risorse umane ci sono già, e sono abbondanti, stando alle dichiarazioni del presidente. È tempo ormai di dare consistenza ad un serio piano di rientro e ristrutturazione delle strutture di trasporto idrico irpine. Non possiamo più attendere. Non possiamo più elemosinare soldi in giro e far muovere le istituzioni sotto il ricatto dell’emergenza idrica. Del resto, in Italia si sa: l’emergenza è madre della corruzione. I soldi ci sono e sono già nel bilancio alla voce crediti. Vanno recuperati. E inoltre, non si può più prescindere dalla revisione dei decreti di concessioni con la Puglia che, risalenti al 1958, risultano obsoleti e dannosi per lo sviluppo irpino. Abbiamo bisogno di più acqua e del ristoro dell’energia che consumiamo per far bere l’Irpinia e il Sannio. C’è poco da fare. Del resto, si tratta pur sempre di una risorsa che sgorga del nostro territorio. Non vogliamo fare come gli emirati arabi con il petrolio, anche se ne avremmo tutto il diritto. Non vogliamo tenerla gelosamente per noi – conclude Sibilia –  ma almeno non rischiare di rimanere a secco, che è un rischio oggi imminente. La nostra forza politica è pronta ad affrontare questa sfida, solo chi ha qualcosa da nascondere ha paura del Movimento 5 Stelle”.

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