Immigrati, parla il proprietario di un albergo: “Pago per colpe non mie”

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“Il mio albergo e ristorante, con una storia alle spalle di circa 50 anni non deve essere infangato e messo sullo stesso livello delle altre”.

A parlare è Armando Urciuolo, proprietario e gestore dell’Albergo Ristorante Urciuolo di Pietrastornina, in provincia di Avellino, struttura finita nell’occhio del ciclone in seguito ai provvedimenti disposti dalla Procura di Avellino sabato scorso nell’ambito dell’operazione portata a segno dal Nas di Salerno nell’avellinese.

Circa 300 immigrati dovranno essere trasferiti entro venerdì 19 febbraio dai centri di accoglienza per i richiedenti asilo posti sotto sequestro dalla magistratura di Avellino nell’ultimo weekend.

Salvo l’esito del ricorso al riesame, dovrà essere disposto il differimento del trasferimento degli ospiti delle strutture sequestrate, in attesa di trovare soluzioni alternative di concerto con la Prefettura.

Dunque, tra le strutture finite nell’occhio del ciclone vi è anche l’albergo di Pietrastornina che, secondo i dati della Prefettura di Avellino, ospita circa 20 immigrati.

Urciuolo ha inviato così una nota al segretario della Cgil di Avellino, Vincenzo Petruzziello, per meglio chiarire i contorni della vicenda che lo vedono implicato in prima persona:

“Egregio segretario – si legge – credo proprio che non si debba generalizzare con le varie strutture che collaborano con queste società appaltanti, in quanto io mi dissocio da tutte le altre.

Il mio albergo e ristorante, con una storia alle spalle di circa 50 anni non deve essere infangato e messo sullo stesso livello delle altre.

Tengo a precisare che noi siamo ben conosciuti in Prefettura e se c’è stato una sola volta il riscontro di qualche problema, è stato risolto nel giro di uno due giorni.

I controlli avuti in più occasioni da parte dei funzionari della Prefettura di Avellino, dell’Asl di Avellino, dei Carabinieri di Pietrastornina, della Questura di Avellino, dell’ufficio del lavoro di Avellino, sono stati sempre positivi”.

Urciuolo, nella nota inviata al numero uno della Cgil irpina, chiarisce che gli ospiti della sua struttura hanno a disposizione – tra le varie – il servizio cucina e le derrate alimentari che sono a disposizioni anche per i normali avventori del ristorante. Inoltre, fa notare Urciuolo, a disposizione dei richiedenti asilo, anche pasti e menu speciali e personalizzati, camere dotate di acqua fredda e calda, bagno in camera, cambio della biancheria due volte la settimana, wi-fi libero e televisori. e riscaldamento regolato sui 20 gradi con 16 ore al giorno di accensione.

“Siamo stati sin dal primo giorno di collaborazione con la Engel – precisa – una struttura di riferimento per tutti e leggere sul giornale ‘sequestrato centro di ospitalità a Pietrastornina’, mi creda fa male. Io debbo pagare per colpe non mie”.

Di qui, l’invito a Petruzziello a visitare la struttura ricettiva, “… per rendersi conto di persona, parlare con i ragazzi, anche perché questi nel chiedere spiegazioni su quel documento affisso all’ingresso dell’albergo dove vi è scritto che la Engel deve liberare la struttura entro il 19 febbraio, non vogliono assolutamente muoversi. Dalla visita dei Nas del giorno 02/02/2016 gli ispettori mi hanno chiesto tre documenti che non avevo in sede dandomi tre giorni di tempo per presentarli; io il giorno successivo ero in caserma a Pietrastornina alle 14,30 dove il maresciallo Rianna comunicava via Pec l’avvenuta consegna di questi”.

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