“La riapertura delle scuole è fondamentale. Ma in piena sicurezza”, monitorando costantemente il quadro epidemiologico Lo dice il ministro della Salute Roberto Speranza in un’intervista al Messaggero. Gli investimenti “serviranno per il personale e anche a reperire locali laddove siano insufficienti. Dovremo evitare gli assembramenti anche con ingressi scaglionati se necessario”.
Oggi “è in vigore un Dpcm che prevede l’uso delle mascherine nei luoghi al chiuso aperti al pubblico. Dai sei anni in su. Due settimane prima dell’inizio delle lezioni valuteremo la situazione con il Cts” e “potremmo pensare anche a provvedimenti differenti da regione a regione”.
Ci saranno anche controlli medici costanti. Per i tamponi ai dipendenti si lavora su due idee del Cts: “Test sierologici al personale prima della riapertura; tamponi molecolari a campione durante l’anno scolastico”. Venendo ai nuovi focolai, “ci dicono che il virus non è scomparso, ma anche che abbiamo nelle regioni un sistema di monitoraggio più rapido ed efficace che ci consente di individuare i problemi”.
Bisogna proseguire “con il rispetto delle regole essenziali come il distanziamento, l’utilizzo delle mascherina e l’igiene delle mani”. Sta passando un messaggio “che il virus è vinto, non è cosi’. Faccio un appello a tutti, dobbiamo vincere questa sfida”. Nel mondo “stiamo registrando tra i 150mila e i 180mila contagiati al giorno, non sono mai stati così tanti” e per l’Italia “resta valido il Dpcm che prevede, fino al 15 luglio, quarantena obbligatoria per chi proviene da paesi extra europei”.
Per contrastare un’eventuale seconda ondata “abbiamo stanziato 3,25 miliardi di euro solo nel decreto rilancio”. Si stanno potenziando la sanità di territorio, la prevenzione, “ci sono molti più posti di terapia intensiva, in tre mesi abbiamo assunto 28.182 tra medici, infermieri e operatori sanitari”.
Per quanto riguarda il vaccino “l’Italia è nel cuore della sfida. Con Germania, Francia e Olanda abbiamo investito sul candidato vaccino più promettente, sviluppato dall’Universita’ di Oxford, con la multinazionale AstraZeneca” e la partecipazione di eccellenze italiane. Se arriverà, “in tempi che non hanno precedenti per rapidità, gli italiani lo avranno e lo avranno gratuitamente”.