Marco Grasso – “I vaccini rappresentano il punto di riferimento per la prevenzione. Il vaiolo non esiste più perché sradicato dal vaccino e così per tante altre patologie”. Ospite dell’istituto “Imbriani” di Avellino, il virologo di fama mondiale Giulio Tarro, presidente della commissione sulle biotecnologie della virosfera all’Unesco e due volte candidato al premio Nobel per la Medicina, davanti ad una platea composta quasi esclusivamente da ragazzi, si sofferma anche sul male dei nostri giorni, il tumore.
“Il 20 per cento dei tumori sono dati da virus oncogeni per i quali ci sono già dei vaccini. La strada oggi da percorrere – ha rimarcato il luminare – è l’immunoterapia per il trattamento dei tumori, un cammino avviato da noi nel lontano 1973 e peraltro oggi unica disciplina finanziata anche dal governo americano”.
Massima attenzione anche alle tematiche ambientali. Per Tarro, che ha condotto importanti studi sulla cosiddetta terra dei fuochi, c’è stretta correlazione tra smog e mortalità per tumori. Il luminare dimostra di conoscere molto bene anche la Valle Sabato quando precisa che “i dati che riguardano questa zona erano già stati forniti ancor prima di quelli della terra dei fuochi, c’era già un inquinamento a monte che andava controllato. In questi casi ci vuole buon senso, altri insediamenti industriali andrebbero evitati. E’ importante creare lavoro, ma non a discapito della salute”.
“La salute delle donne” è il tema dalla giornata aperta dai saluti del dirigente Sergio Siciliano. Tra i relatori anche le docenti, referenti del liceo per l’educazione alla salute, Daniela Danzica e Maria Virginia Pellecchia e l’avvocato Giovanni Iorio. Presente anche Giovanni Gerosolima, responsabile service “La salute delle donne” Distretto 108 YA.