Il Vinitaly 2022 si è caratterizzato per le presenze record di buyers stranieri. La manifestazione clou del vino italiano è tornata in presenza dopo due anni di stop causa pandemia e ha registrato risultati inaspettati.
Oltre 25mila gli operatori esteri provenienti da 139 nazioni, pari a quasi il 30% dei circa 90mila sbarcati a Verona.
In questi giorni è stata registrata una forte presenza da sbocchi storici del vino made in Italiy: Usa e Canada in primo luogo ma anche Germania, Regno Unito, Svizzera e mercati del Nord Europa. Presenze che spesso si traducono rapidamente in acquisti e che dimostrano come – al di là delle incognite geopolitiche – la voglia di vino italiano continua a essere forte.
Il ritorno in grande spolvero del Vinitaly è un’ottima notizia, dunque, per il vino italiano. Ed anche per quello irpino, ovviamente.
“Non possiamo che essere soddisfatti di questa edizione – precisa Gaetano Mosella, Commissario Straordinario della Camera di Commercio di Avellino che ha guidato la delegazione irpina composta da 89 aziende vitivinicole – che, dopo due anni di stop legati alla pandemia, è il simbolo della ripresa, della voglia di tornare ad essere protagonisti sui mercati internazionali”.
Nel corso della quattro giorni di eventi, degustazioni tecniche, prestigiose verticali, walk around tasting, aree tematiche e focus sui principali mercati, l’Area Irpina ha ospitato diversi momenti di confronto e condivisione che hanno richiamato tra gli stand delle aziende irpine centinaia di buyers e visitatori.
“Rispetto alle scorse edizioni – continua il segretario generale Luca Perozzi – c’è stata una presenza più qualificata, rappresentata quasi esclusivamente da buyers e operatori di settore. La pandemia ha sicuramente ridotto la presenza dei visitatori occasionali, di coloro che, negli anni passati, venivano in fiera anche solo per curiosità e per assaggiare un buon calice di vino. Le nostre aziende hanno così potuto concentrarsi sul business con maggiore attenzione e tranquillità, raccontando, come recita il claim scelto per quest’edizione, l’Irpinia e la storia di una terra straordinaria da sempre vocata alla viticoltura. Credo che il bilancio finale sia assolutamente soddisfacente”.
Il segretario generale della Camare di Commercio di Avellino guarda, a quanto pare, già alla prossima edizione. “Vogliamo crescere ed essere sempre in prima linea, la nostra provincia – precisa – si è ritagliata, nel corso degli anni, uno spazio da protagonista all’interno di uno degli eventi di settore più importanti a livello internazionale”.