Si è appena concluso a Riga, capitale della Lettonia il primo dei 5 meeting con scambio di alunni del progetto europeo Erasmusplus dal titolo “Let’s live together, not separately”, cui partecipa l’IISS Vanvitelli di Lioni con 24 alunni e 16 docenti.
Il progetto, fortemente voluto dal Dirigente Scolastico, Prof. Pietro Petrosino, d’intesa con il referente del progetto, Prof. Rocco Caruso, è iniziato nel settembre 2014 ed avrà durata biennale.
A partire in questa prima fase sono stati gli alunni Carmelina Bosco e Arianna Di Domenico della classe 3^ C della sede IPSEOA, Liudmila Acocella e Chiara Di Cairano della classe 3^ IPID della sede IPIA, Francesco Di Carlo della classe 3^ CAT e Guglielmo Pepe della classe 3^ SIA della sede ITCG, guidati dai docenti Rocco Caruso, Livia Frasca e Antonio Imbriale.
Nato da un’idea della scuola coordinatrice polacca, il progetto ha preso corpo grazie ai contributi operativi ed ai suggerimenti delle scuole partner di Lettonia, Turchia, Germania e Italia.
Il progetto che prevede anche incontri transnazionali di programmazione riservati ai docenti coinvolti, ha già visto lo scorso dicembre in Germania nella scuola di Rotenburg i Proff. Rocco Caruso e Rosa Marì Cerulli, in rappresentanza del Vanvitelli e vedrà tutti a Lioni ospiti dell’istituto agli inizi di giugno i partner turchi, polacchi, tedeschi e lettoni.
Durante il progetto, i ragazzi parteciperanno ad azioni portate avanti da organizzazioni umanitarie, organizzeranno un evento di beneficenza nella loro area, visiteranno e conosceranno i problemi delle persone escluse dalla società locale.
Molto soddisfatto il Preside Petrosino, mentre racconta del progetto –“Viviamo insieme, non separati!” è un progetto per persone disposte ad aprire il proprio cuore, dando una mano e del tempo per aiutare gli altri. E’ ora di capire che il mondo attuale non appartiene solo a persone ricche, belle e in buona salute, ma anche ad anziani, malati, disabili, svantaggiati e bisognosi”.
A spiegare nel dettaglio i particolari è il referente del progetto, Prof. Caruso –“ L’obiettivo principale del progetto è sviluppare tra le giovani generazioni, così condizionate dalla realtà virtuale del computer, di internet, dei videogiochi e dall’idea del denaro e del successo, l’apertura ai bisogni altrui, ad uno stile di vita basato sui valori della comunità e della famiglia, e quindi della tolleranza e dell’empatia nei confronti di tutte le diversità, con particolare attenzione al miglioramento delle competenze linguistiche di alunni e docenti e quelle legate alle nuove tecnologie. Nel corso degli scambi in ogni Paese partner, con un coinvolgimento di 120 ragazzi compresi alunni con bisogni speciali, si terranno workshop, attività e momenti formativi per il benessere delle persone in difficoltà. Dopo la scuola lettone, il prossimo appuntamento è in Germania, presso la scuola di Rotenburg, vicino a Brema, e il gruppo di alunni e docenti è già pronto a partire dal 17 al 24 maggio.”
Solo un’altra scuola in provincia di Avellino ha visto approvato il proprio progetto Erasmusplus, ma l’istituto di Lioni ha ottenuto un punteggio di 99,5 su 100. Anche per questo motivo la Dott.ssa Domenica Addeo e la Dott.ssa Paola Farneraro dell’Ufficio Scolastico Regionale della Campania hanno coinvolto il Vanvitelli in una task force di divulgazione e consulenza per le scuole campane interessate, anche in qualità di istituto relatore nel Seminario regionale Erasmusplus realizzato lo scorso 13 gennaio presso l’ITIS Righi di Napoli.
Entusiasti dell’esperienza, gli alunni partecipanti hanno voluto ringraziare il Dirigente Scolastico per l’opportunità pressoché unica di prendere parte ad attività di questo tipo, in un paese non così noto come la Lettonia. A parlare per tutti Carmelina Bosco, della 3^ C IPSEOA e Liudmila Acocella, della 3^ IPID IPIA – “Vogliamo dire grazie a tutti per questa fantastica esperienza, che ci ha permesso di conoscere tanti ragazzi come noi, vivere per una settimana nelle loro case, scoprire che in fondo siamo tutti molto vicini nel modo di essere anche se tanto lontani geograficamente. Lasciarci dopo una settimana è stato malinconico e commovente per tutti noi, ma sapere che in autunno saremo noi ad ospitarli nelle nostre case, ci rende già felici e pronti a continuare quest’avventura europea!”.
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