Il vaccino del Presidente De Luca e il degrado della politica: dai confronti in sezione agli scontri tra fazioni sui social

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Michele De Leo – C’erano una volta le sezioni. La politica ha rappresentato, da tempo e nel tempo, un’occasione di crescita per i tanti che hanno frequentato le sezioni dei partiti, di sinistra, di centro e di destra, luoghi di discussione e confronto sui problemi reali. Adesso, ci sono i social e, soprattutto, le fazioni. La politica è troppo spesso messa da parte mentre il confronto, pardon lo scontro, poggia le basi sulla diversità di pensiero: chiunque la pensi diversamente diventa un nemico, una persona da attaccare con ogni mezzo. L’ultima – solo in ordine di tempo – emblematica dimostrazione è rappresentata dalla decisione del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca di essere tra i primi a vaccinarsi contro il Covid 19. La foto del Governatore che viene sottoposto a vaccino ha scatenato una ridda di commenti e subito è cominciata la guerra a distanza. Da un lato, gli oppositori del Presidente – molto cresciuti dopo la conferma sullo scranno più alto di palazzo Santa Lucia – pronti ad attaccare l’ex sindaco di Salerno per la sua smania da protagonismo, la spavalderia, l’essere contro le regole, la dimostrazione di essere superiore agli altri, dall’altro i suoi supporter che hanno difeso la decisione di essere tra i primi a vaccinarsi perché il Governatore avrebbe dato un buon esempio. Ore di scontri tra le opposte fazioni per una discussione sul nulla, che non porta a nulla. Pur non volendo entrare nel merito della questione, bisogna considerare due aspetti: il Presidente della Campania ha utilizzato una dose di vaccino sulle 700 a disposizione nella prima giornata e, soprattutto, ha pubblicato le proprie foto sui social per sensibilizzare i cittadini a seguire il suo esempio. I suoi avversari più acerrimi parlano di un De Luca che avrebbe voluto scavalcare la fila: se è vero che i primi vaccini avrebbero dovuto essere a disposizione di operatori sanitari e anziani delle Rsa, è pur vero che non c’è nessuna corsa e, soprattutto, nessuna fila visto che ben il 63% degli operatori sanitari italiani ha dichiarato di non essere propenso a sottoporsi a vaccino. Se De Luca avesse voluto superare una fila – come molti politici fanno, non solo nella nostra Regione Campania – avrebbe compiuto ogni operazione nel silenzio del suo studio in Regione. Evidentemente, da Presidente della Campania e assessore alla sanità, ha voluto lasciare una vera testimonianza: che sia servita o meno sarà solo il tempo a dirlo. Le polemiche, le discussioni inutili, gli attacchi e le difese servono solo a riempire le pagine dei social. Fino a qualche mese fa sarebbero state chiacchiere davanti ai bar oppure preludio di una discussione all’interno di una sezione. Sarebbero durate lo spazio di pochi minuti, prima di lasciare spazio alle questioni vere ed importanti.