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Il sindaco Capone: “Contro di noi accuse infondate. Il presidente del Consiglio Comunale si dimetta”

Questa mattina, presso il circolo della stampa di Avellino, si è svolta la conferenza indetta dal sindaco di Mirabella Eclano Francescantonio Capone che, insieme ad alcuni esponenti del Gruppo Consiliare “Patto per Mirabella”, ha voluto incontrare gli operatori dell’informazione per fare chiarezza su alcune vicende che, a suo dire, sono state gestite con approssimazione dalla stampa locale.

Senza tanti giri di parole, il primo cittadino è partito al contrattacco e ha puntato il dito contro i membri della minoranza consiliare che, “spalleggiati da figure politiche e gruppi di potere che agirebbero da registi occulti”, sono stati indicati come i responsabili del clima da guerra civile che avvelena il dibattito all’interno della comunità eclanese.

“In questi mesi – ha sottolineato Capone – si sono concentrate forze interne ed esterne alla città. Parlo della politica, anche di personaggi di alto livello, che da dietro le quinte tentano in tutti i modi di dare una spallata a questa Amministrazione. Personaggi che non hanno alcuna proposta per la città e che tramite denunce e delegittimazioni offendono non solo le nostre persone ma danneggiano anche l’immagine della città di Mirabella, come hanno fatto subito dopo la mia vittoria alle elezioni, imbrattandola di sterco. Questi personaggi stiano tranquilli. Non saranno in grado di mandarci a casa prima della fine del nostro mandato. Non abbiamo mai avuto timore degli attacchi perché siamo certi delle nostre azioni e siamo pronti a rispondere alle loro infondate accuse in ogni sede e luogo”.

“Contrariamente a quanto riportato da alcune testate – ha continuato il sindaco – non c’è alcun avviso di garanzia a nostro carico e il Consiglio Comunale non è stato commissariato. Quindi, continueremo ancora con più forza e attenzione la nostra azione amministrativa. Invito quindi il presidente del consiglio comunale, eletto nelle nostre file ma ad oggi punto di riferimento dell’opposizione, a rassegnare le dimissioni da un incarico di responsabilità e terzietà che ha dimostrato di non meritare”.

Dopo mesi di silenzio e di attesa, insomma, il sindaco ha dissotterrato l’ascia di guerra e ha chiaramente fatto capire che da oggi non sarà più disposto a soprassedere alle accuse che da più parti sono arrivate. Ora la palla passa di nuovo ai detrattori che potranno, sulla scorta di quanto dichiarato dal primo cittadino, fare le proprie valutazioni e replicare.

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