La Virtus Avellino non riesce più a vincere. Pur non demeritando, la compagine guidata da mister Alessandro Cagnale incassa la terza sconfitta consecutiva e recrimina per una direzione di gara inadeguata per un derby.
Dopo una prima frazione di gioco in cui concentrazione e organizzazione di gioco pendono tutte a favore della Virtus Avellino, gli ospiti si disuniscono e cedono il passo nel finale di gara ad un San Tommaso più cinico e più fortunato.
La Virtus è subito aggressiva e nei primi minuti si affaccia più volte nell’area di rigore dei padroni di casa. Due corner e un tiro sbilenco di Cioffi sono il biglietto da visita nel derby della città di Avellino. Il San Tommaso si presenta, invece, mostrando subito i tacchetti e dopo tre interventi duri e al limite del regolamento, si vede sventolare il primo cartellino giallo già al 8′ quando viene ammonito Avallone per fallaccio su Alleruzzo.
Nonostante le botte di inizio match, Ripoli al 9′ riesce a portare in vantaggio la Virtus Avellino. Raccoglie una respinta corta in area e fredda Di Donato con un destro preciso. Sembra il tipico gol scaccia crisi con tutta la squadra di mister Cagnale a festeggiare il suo laterale. Così non sarà. La direzione di gara è decisamente lacunosa e al 22′ potrebbe condizionare la gara. Viene ammonito Rapola per simulazione. Secondo l’arbitro non è rigore. Mister Messina non è affatto d’accordo e non le manda a dire. Le sue proteste, però, vengono sedate con l’espulsione. La Virtus sembra molto più serena e sfrutta tutte le indecisioni del centrocampo arancione sfiorando il raddoppio con un tiro dalla distanza del baby De Maio, uno dei migliori in campo oggi (uscirà per crampi alla fine del secondo tempo mentre viene lanciato a rete da Todino ndr).
Nonostante tutto, però, arriva la doccia gelata. Al 37′ Avallone trova il gol della giornata. Raccoglie una corta respinta della difesa virtussina e appena fuori dall’area e fredda un incolpevole Robertiello. La Virtus prova a smaltire la delusione e si riversa in area avversaria. I pericoli per il San Tommaso arrivano sempre e soltanto dalle sfuriata sulle corsie laterali. Il ricorso al fallo sistematico premia i padroni di casa che vengono graziati dalla terna arbitrale.
Sull’ennesimo contrasto duro, al 45′ si fa male un più che positivo De Simone che deve lasciare il campo per Ruggiero. È l’ultima azione della prima frazione di gioco. Il leit motiv della gara non cambia. Pronti via e al 47esimo viene ammonito Lattarulo per fallo su Trimarco. La partita non decolla e si fa sempre più nervosa. Bisogna aspettare il 60esimo per vedere qualcosa. Robertiello si deve allungare per deviare in angolo il tiro cross di Capaldo.
Specularmente al primo tempo, la ripresa vede il San Tommaso più manovriero, ma sono gli ospiti a sfiorare il vantaggio con Mariconda che potrebbe portare in vantaggio i propri compagni ma scalda giusto i guantoni di Di Donato con un tiro strozzato da posizione invidiabile. Il primo cambio per il San Tommaso arriva al 71esimo. Si accomoda in panca Tizio ad entra Nappo. Risponde mister Cagnale avvicendando Ripoli con Salvato. La Virtus, adesso ci prova dalla distanza, ma il tiro di Cucciniello al 73esimo e la successiva progressione in area di rigore del numero 8 bianconeroverde non hanno molta fortuna. Al 77esimo esce uno stremato Mariconda ed entra Modano. Al 83esimo viene ammonito Cioffi per proteste.
La Virtus prova a non disunirsi, ma su un capovolgimento di fronte, all’86esimo Cucciniello viene vistosamente strattonato e perde palla. Daddato non fischia ma nel prosieguo dell’azione completa l’opera concedendo un rigore più che generoso che fa imbestialire la panchina virtussina. Dopo le proteste Trimarco si presenta dal dischetto. Mantiene i nervi e all’88esimo batte Robertiello che questa volta non può opporsi al penalty. È 2-1. Escono
Viscido e Cucciniello per Spina e Todino. Cagnale prova il tutto per tutto, ma la dea bendata volge lo sguardo dall’altro lato. Il lancio con il contagiri del neo entrato Todino (assente dalla gara in trasferta a Sorrento dello scorso campionato) pesca De Maio. Il folletto classe 99 vola verso la polta, ma poco prima di agganciare la sfera deve frenare la sua corsa per un dolore al polpaccio che lo costringe alla resa. È l’ultima azione della gara. Saltano gli schemi e anche i nervi. Salvato entra duro su Trimarco e viene espulso e la Virtus completa la gara anche in 10.