AVELLINO- Da ieri mattina Maria Antonietta Troncone, settanta anni compiuti lo scorso 21 marzo, ha raggiunto il traguardo della pensione e ha lasciato l’ incarico di Procuratore della Repubblica di Napoli Nord, che guidava dal 2021, dopo aver ricoperto lo stesso incarico dal 2015 a Santa Maria Capua Vetere. Prima di assumere l’incarico direttivo, aveva ricoperto il ruolo di Procuratore Aggiunto a Nola, dopo una lunga carriera nell’ Antimafia di Napoli. Il nome della dottoressa Troncone e’ legato alla storia del contrasto alla criminalita’ organizzata in Irpinia, soprattutto ai clan storici del Vallo di Lauro e nella Valle Caudina. Anzi, proprio grazie alle sue indagini, che l’avevano portata a ricostruire e inseguire fino in America i rapporti della camorra irpina, dopo almeno venti anni le famiglie Cava e Graziano sono stati riconosciuti con sentenze passate in “giudicato” due clan. Colpi micidiali quelli inferti dalla Procura Antimafia di Napoli alle organizzazioni criminali nel Vallo di Lauro e in Valle Caudina. Troncone, in magistratura dal 1979, con due diverse operazioni, scattate nell’ arco di un mese, aveva disarticolato sia i Cava che i Graziano. Si tratta dei blitz denominati (Rewind, eseguito il 5 maggio 2008 dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino nei confronti di appartenenti al clan Graziano e “Tempesta”, eseguito dal personale della Squadra Mobile di Napoli e Avellino il 5 giugno del 2008 nei confronti di appartenenti al clan Cava). Maria Antonietta Troncone e’ stato il primo magistrato a costringere alla “resa” uno degli elementi di primo piano delle organizzazioni criminali attive nel Vallo di Lauro, raccogliendo dopo anni, le dichiarazioni del primo collaboratore di giustizia in una delle due famiglie che da anni si contrapponevano a suon di morti e agguati. Nel maggio 2008, dopo il secondo blitz eseguito dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino contro i due gruppi nati all’interno del clan Graziano, l’operazione denominata “Rewind”, coordinato proprio dalla dottoressa Troncone, pm antimafia in forza al gruppo coordinato da Rosario Cantelmo decise di collaborare con la giustizia uno dei capi del clan Graziano, Felice alias Felicione, che avrebbe poi reso dichiarazioni che hanno permesso di ricostruire almeno una decina di attentati ed omicidi della faida che insanguina il Vallo di Lauro dagli anni 80. Una scelta e verbali che nel corso delle istruttorie seguite ai blitz (quelle condotte dal pm Francesco Soviero) hanno consentito di dimostrare l’esistenza dei due sodalizi. Le indagini sulla criminalità organizzata ma anche negli altri incarichi direttivi ricoperti per le vicende legate al pestaggio in carcere a Santa Maria Capua Vetere e nell’ultimo incarico quelle relative alle violenze sui minori a Caivano e ad una truffa organizzata ai danni di anziani su tutto il territorio regionale. Per la corsa a ricoprire il suo incarico alla guida della Procura di Napoli Nord tra gli altri c’e’ anche il Procuratore della Repubblica di Avellino Domenico Airoma. Aerre
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