Il Procuratore di Napoli: “L’ospedale San Giovanni Bosco era la sede sociale dell’Alleanza di Secondigliano”

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L’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli era la sede sociale dell’Alleanza di Secondigliano. Lo ha spiegato il procuratore di Napoli, Giovanni Melillo, in conferenza stampa, commentando i 126 arresti che hanno decapitato i clan Contini, Mallardo e Licciardi e portato al sequestro di un ingente patrimonio nei confronti delle persone colpite dai provvedimenti cautelari emessi dal gip di Napoli.

“Gli uomini dei Contini controllavano il funzionamento dell’ospedale: dalle assunzioni, agli appalti, alle relazioni sindacali – si legge su Il Fatto Quotidiano, che ha riportato le parole del procuatore – L’ospedale era diventata la base logistica per trame delittuose, come per le truffe assicurative attraverso la predisposizione certificati medici falsi”.

Oltre agli arresti, eseguiti in tutta Italia e in alcuni Paesi esteri, l’operazione ha portato la Guardia di Finanza a mettere i sigilli a beni mobili e immobili riconducibili ai clan dell’Alleanza per un totale di circa 130 milioni di euro.

Si tratta di uno dei colpi più duri inferti dalle forze dell’ordine e dalla magistratura al cartello criminale fondato alla fine degli anni ’80 dai boss Edoardo Contini, detto “ò Romano”, Francesco Mallardo, soprannominato “Ciccio ‘e Carlantonio” e da Gennaro Licciardi, alias “à scign”.