“Il Primo Giorno, poesie d’amore e di disamore”, disponibile nelle librerie e online, è il libro dell’avellinese Miriam Barbone, edito dalla casa editrice Terebinto.
Una raccolta di poesie che scandaglia l’intimità. Una bambina che, superando la dimensione onirica della fanciullezza, cresce attraverso le stagioni della vita e si scontra con la gamma dei sentimenti umani. L’esperienza delle emozioni assume i connotati dell’estrema sensibilità: il ritratto di un’anima che abbraccia l’esistenza nella sua interezza, che indaga la vita, la teme e, talvolta, la invoca. La donna che emerge, in una parabola altalenante di emozioni dirompenti o distruttive, è il risultato di una fusione tra l’esperienza umana e la poesia, oramai divenuta creatura inscindibile.
Questa è una raccolta delle poesie più intense che l’autrice irpina ha scritto negli anni giovanili. “Il primo giorno” è la forma contratta di “Il primo giorno dell’ultimo mese”, quello che voleva essere il titolo originale, abbreviato per ragioni stilistiche, fa riferimento alla sua data di nascita: il primo dicembre.
La scelta fa fede a quella che è la natura dei componimenti. Pur nell’idea di fondo di restituire emozioni nelle quali chiunque possa identificarsi, le poesie hanno una tendenza autobiografica: sono intessute delle storie, delle oscillazioni, dei drammi e delle necessarie gioie dell’autrice. In molti casi, le poesie non superano la pagina, in qualche caso sono dei flussi di coscienza nei quali, tuttavia, ogni parola risponde ad uno stato d’animo sviscerato e riportato su carta.