Ariano Irpino. Si è chiusa con grande successo ad Ariano Irpino, presso il Centro di Ricerca Biogem, la XV edizione del meeting le “Due Culture”. Un’edizione particolarmente cosmopolita che come sempre ha messo insieme umanisti e scienziati, ministri e premi Nobel, quest’anno sul tema “Il mondo verde”. Una 5 giorni di incontri, dibattiti, concerti, aperta con la visita del Ministro della Salute Orazio Schillaci e chiusa con quella di Martin Chalfie, Premio Nobel per la Chimica nel 2008.
Lo scienziato statunitense, professore di Scienze Biologiche alla Columbia University di New York, aveva già partecipato al meeting nell’edizione del 2021 ma in videoconferenza a causa delle restrizioni per la pandemia da Covid-19, aveva quindi promesso al Presidente di Biogem, Ortensio Zecchino, di partecipare nuovamente, questa volta in presenza. E la promessa è stata mantenuta. Molto atteso il suo intervento sull’ampio tema dei rapporti tra la scienza e i diritti umani.
Per la comunità di Biogem dunque un gradito ritorno ed una grande gioia la sua visita nei laboratori del centro di ricerca.
La felicità stampata sui volti dei ricercatori come prova della qualità della ricerca svolta a Biogem, pur nella difficoltà di misurarla in un tempo fatalmente molto ridotto, come quello trascorso ad Ariano Irpino. E poi un grande e chiaro apprezzamento per la formula delle Due Culture, inverato dalla sua personale vocazione all’approfondimento in ambiti distanti dalla sua disciplina, come l’etica e i diritti umani nella scienza, oggetto della sua relazione al meeting settembrino. Di questo e molto altro ha parlato il Premio Nobel Martin Chalfie, nel corso dell’incontro con i ricercatori di Biogem.
Il dialogo con l’intera comunità scientifica dell’Istituto arianese è stato anticipato da un’accurata visita presso alcuni laboratori. Guidato dal dottore Giuseppe Raucci, il professore Chalfie si è innanzitutto soffermato sul Centro di Saggio, riconosciuta eccellenza di Biogem, per poi approfondire alcuni studi di genomica, in corso presso il Laboratorio di Oncologia Molecolare e di Precisione, dove a fare gli onori di casa c’era la dottoressa Marianna Scrima.
Sempre prodigo di consigli, anche strettamente tecnici, il Premio Nobel ha poi visionato il microscopio multifotone, attrezzatura tra le più innovative di Biogem, illustrata nei dettagli dal dottore Luciano D’Apolito, mentre i dottori Anna Iervolino e Francesco Albano hanno mostrato gli studi in corso nei laboratori, rispettivamente, di Nefrologia Traslazionale e Staminalità e Rigenerazione Tissutale. Il giro del professore Chalfie, generoso anche nell’aneddotica regalata ai giovani dottorandi sulla sua lunga parabola professionale e umana, si è concluso con il professore Vincenzo Carafa, nel Laboratorio di Epigenetica Medica e con la professoressa Concetta Ambrosino, in quello di Geni e Ambiente.
Il Premio Nobel, in un’ideale appendice delle Due Culture, ha poi visitato Biogeo, il Museo di storia della terra e della vita, che impreziosisce da anni il centro di ricerca arianese, recandosi, subito dopo, a Sant’Angelo dei Lombardi, presso l’Abbazia del Goleto, uno dei riconosciuti simboli dell’intera Irpinia.
Tema della prossima edizione del meeting le “Due Culture” preannunciato nel discorso di commiato, come oramai consuetudine dal Presidente Zecchino: “Gli animali viventi che si trovano negli animali viventi”.