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Il popolo di Vasco è anche irpino: “E’ stato il concerto della nostra vita”

Pasquale Manganiello – “È stata la tempesta perfetta“. Nel day after della serata del Modena Park è così che Vasco Rossi ha definito il concerto per i suoi 40 anni di carriera. “È una grandissima soddisfazione. Ma soprattutto devo sempre dire grazie a questa mia combriccola pacifica che ha invaso Modena, capitale del rock per un giorno. Abbiamo portato un po’ di gioia”, ha detto ancora la rockstar, ringraziando i 220mila partecipanti al concerto.

Il popolo del Komandante è fedele, unito e sparpagliato in egual misura in tutta la penisola. Macinerebbero migliaia e migliaia di chilometri, andrebbero a vederlo suonare in capo al globo e non si sarebbero persi per nulla al mondo lo straordinario evento del Modena Park. E’ gente che ha Vasco nel cuore: c’è chi è cresciuto con Alba Chiara, chi lo ha visto in concerto negli anni 80′, chi da poco si è unito ai battaglioni del Blasco, chi non concepisce la possibilità di una critica o di un affronto alla rockstar di Zocca.

Il popolo di Vasco è così ed è anche caratterizzato da centinaia di irpini che sabato sera erano lì a venerare l’artista e a cantare a squarciagola i pezzi di una vita. Tra loro Fabrizio Mele, 34enne, che non ha esitato un solo secondo non appena saputa la notizia del concerto.

“E’ stato indimenticabile. Siamo partiti alle 7 di mattina e per tutto il viaggio abbiamo ascoltato gli album che ci hanno accompagnato nella nostra giovinezza. Appena arrivati lì, l’impatto con quella folla oceanica è stato bellissimo. Esserci era la cosa più importante. Quando Vasco è apparso sul palco l’emozione è stata indescrivibile. Pezzo preferito? Vivere. Una canzona che segna il tempo: 220mila persone unite, un messaggio importante”.

“Non è stato un concerto come tutti gli altri – afferma Emilio Meo, grande fan irpino di Vasco – abbiamo fatto parte di una piccola Woodstock. E’ stato piacevole anche stare lì prima che iniziasse. Era tutto organizzatissimo, i controlli sono stati fatti bene, sicuri e rapidi. Io ero già stato al concerto del Komandante a Bologna ma qui si parla di 220mila persona, è una festa di una nazione. Ci siamo divertiti, non ci sono stati comportamenti strani, c’è stata grande civiltà. Ho visto persone di diverse generazioni al Modena Park, quelli dai 30 ai 50 erano in maggioranza, Vasco ha ripercorso l’intera carriera. Il momento più emozionante è sempre molto soggettivo: a me è piaciuto particolarmente il finale, davvero entusiasmante. Tutto è andato nel modo migliore.”

Concerto speciale ed emozionante anche per Nicola Masucci di Volturara:

“Si potrebbe riassumere in sole tre parole – afferma Nicola – è stato splendido. Il momento più emozionante è stato quello di Alba chiara con lo sparo finale anche se la mia canzone preferita è e rimarrà sempre Sally. Ragazze in topless o reggiseno nei pressi del palco durante Rewind? Ero troppo lontano.”

 

Il concerto è stato trasmesso nei cinema e parzialmente anche su Raiuno. Ma la conduzione del programma televisivo, affidata a Paolo Bonolis, è stata subissata dalle critiche dei telespettatori sui social network. Mentre a Modena il concerto andava avanti spedito, infatti, nella versione televisiva (a causa del contratto stipulato con lo staff di Vasco Rossi) le canzoni erano inframmezzate da lunghe interviste: una registrata, con lo stesso Vasco Rossi, altre in diretta con vari personaggi: da Milena Gabanelli a Marco Materazzi. Non un successone, diciamo, anche se i dati Auditel hanno dato ragione a mamma Rai.

C’erano 220mila spettatori paganti al Modena Park, un record mondiale: nessun concerto a pagamento, di una singola star, aveva mai raggiunto questi numeri.

 

 

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