Il Pd prova a rimettere insieme i cocci, Morando: “Recuperare il rapporto con la società”

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Marco Imbimbo – Superata la batosta elettorale e, in attesa di digerirla del tutto, il Pd prova a mettere insieme i cocci e ripartire. Presso il circolo della stampa, si è tenuto il convegno “E’ bello scegliere da che parte stare” organizzato da Generazione futura Irpinia 3.0, che ha visto la partecipazione dell’onorevole Enrico Morando e di Roberta Santaniello.

«L’elettorato ci ha relegati all’opposizione e lì staremo – spiega Morando – anche se non credo che si riuscirà a formare un governo, ma questo spetta a coloro che hanno vinto le elezioni. Noi, invece, abbiamo preso atto del risultato elettorale che ci vede soccombenti con una pesante sconfitta. Dobbiamo cambiare molte cose nel nostro rapporto con la società e vogliamo lavorare in questo senso, per recuperare il consenso perso».

Le buone intenzioni sul riallacciare i rapporti con l’elettorato, però, vengono subito tradite in ambito locale. All’indomani delle elezioni, il Pd irpino si è ributtato nell’annosa querelle del “congresso si, congresso no” che, di fatto, finisce per allontanare ancora di più i cittadini. «Tutte le volte che il Pd si sofferma a guardarsi l’ombelico e parlare di se stesso e dei suoi problemi interni, riducendo la sua iniziativa nella società, fa un danno a se stesso e al Paese, privandolo di un partito riformista e credibile», ammonisce Morando anche se, le amministrative alle porte, impongono un’accelerata.

«Per poter condurre bene le elezioni, serve un partito che abbia organismi dirigenti in grado di decidere – spiega. Quindi bisogna accelerare sulle vicende interne e, di conseguenza, aprirsi alla città per la preparazione della proposta da avanzare sui nomi e sulle linee programmatiche. Più si ritarda lo sviluppo di queste fasi preliminari, più si indebolisce la proposta del partito».

Sull’esito delle urne, interviene anche Roberta Santaniello che ammette: «Dobbiamo fare mea culpa. Parliamo di un voto diretto da più aree della nostra società che hanno deciso di esprimersi in maniera contraria a quella che, forse, è stata una politica sbagliata anche da parte del Partito Democratico».

Dalla Regione Campania, invece, il Governatore De Luca ha lanciato il sospetto dell’ombra della camorra dietro il voto ai 5 Stelle. «Anche con le inchieste che sono venute fuori prima del voto, abbiamo subito un attacco violento  nei confronti delle istituzioni attualmente presenti, sia in Regione che nel governo nazionale – ricorda Santaniello. Se poi i voti sono legati ad ondate, questo non lo possiamo sapere, si può immaginare, ma senza generalizzare».

Dichiarazioni come quelle di De Luca,  però, rischiano di diventare troppo riduttive di fronte a un Paese che, di fatto, ha bocciato il Pd. «E’ innegabile che la sinistra abbia perso molti voti, a causa di errori non solo del governo nazionale, ma anche dalle politiche locali, prima di tutto del Partito Democratico – sottolinea Santaniello. Noi abbiamo perso, lo dicevano anche molti giovani nei giorni scorsi, quelli che erano i voti di sinistra, di un discorso di etica e moralità che dobbiamo recuperare, facendo mea culpa e chiamandoci alla responsabilità».

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