Riceviamo e pubblichiamo la missiva di Angelo Capone, segretario amministrativo del Pd.
“Il sindaco di Montella, dopo le dimissioni del Pd dalla Giunta, conseguenti tra l’altro, alla mancata revoca della delega al vice sindaco, che oggi siede in Consiglio Comunale solo a titolo personale, essendo stata plurisfiduciata: prima dai Ds e dopo dal Pd, ha pensato bene di serrare le righe per amministrare ancora qualche anno sino alla scadenza naturale del suo mandato.
Mi domando se questo arroccarsi serva al sindaco, al vice sindaco e ai consiglieri di maggioranza, oppure serva ai cittadini di Montella, visto che questa amministrazione, dilaniata al suo interno, si è particolarmente distinta, ultimamente, per la sua inerzia e per la sua mancanza di programmazione politico-amministrativa? Il sindaco non solo ha provveduto alla nomina di due nuovi assessori che fanno riferimento ai “Popolari di De Mita”, in sostituzione di altrettanti dimissionari, ha anche provveduto a nominare il consigliere Felice Varallo capogruppo di maggioranza, eletto nella lista di “Montellalibera” antagonista alla lista di “Centrosinistra per Montella” quest’ultima capeggiata dal nostro sindaco. Mi pare che questi atteggiamenti in politica vengano definiti atti di “Trasformismo”. Resto esterrefatto, non riesco ad immaginare che un consigliere comunale dell’opposizione eletto in una lista diversa da quella che vinse la competizione elettorale sia oggi il capogruppo di una maggioranza, quella in cui Varallo era antagonista, e combatteva e opponeva suoi programmi politici-amministrativi alternativi. Voglio ricordare che il capogruppo di una coalizione politica è la più alta espressione del ruolo politico, nel caso in specie, del contesto comunale. Resto sconcertato, inoltre, quando leggo dalle pagine dei giornali locali, che una componente (scissionista) del coordinamento del Partito Democratico, vicino al vice sindaco di Montella, manifesta solidarietà alla giunta comunale (Felice Varallo compreso) e al vice sindaco e poi scrive: “Il Pd nelle nostre intenzioni non deve essere un partito volto alla occupazione dei posti di potere, un partito clientelare, fatto di promesse e ricatti al fine di conquistare qualche poltrona in più…”. Esiste più la maggioranza di centro sinistra? Oppure esiste solo un voler difendere a tutti i costi la poltrona su cui siedono, in Consiglio Comunale il consigliere Varallo, il sindaco e il vice sindaco? Mi domando: ma oggi il sindaco di Montella di quale partito fa parte? Chi, politicamente e elettoralmente, lo legittima a svolgere tale ruolo? Vestuto fa finta di niente, tira a campare, forse, con il suo comportamento lascia intendere di non aver compreso che la coalizione di centrosinistra insieme alla quale nel 2005 venne eletto sindaco non ha la maggioranza per amministrare il Comune di Montella. Egli, come ha dichiarato pubblicamente, resterà al suo posto sino a quando nove persone (consiglieri comunali di qualunque colore politico, gialli, verdi, rossi, neri, qualunque essi siano) lo sosterranno. Mi domando: ma in che cosa la debbono sostenere? Quali sono i suoi programmi amministrativi? I programmi sono condivisi anche da Felice Varallo, visto che in campagna elettorale, ne sosteneva altri, alternativi? Io penso che l’unico sostegno che le nove persone possono dare al sindaco è solo quello di puntellare bene la Sua poltrona di sindaco per evitare di andare a casa già da domani. Lei sig. sindaco ha tradito il suo elettorato. Lei governa insieme a chi non è stato votato dall’elettorato di centrosinistra. Anzi, peggio ancora, lei lo nomina capogruppo di maggioranza. Ma di quale maggioranza politica, me lo spieghi che io, purtroppo, non ho l’intelligenza per capirlo. Sindaco, lei non ha la maggioranza, non rappresenta più gli elettori che votarono “Centro Sinistra per Montella”. Si dimetta…farà più bella figura. Non faccia come il suo “padre politico” che a parole ha contribuito alla costituzione del Partito Democratico sperando di occupare un posto di comando per poi combatterlo, denigrarlo, definire la classe dirigente del Pd arrogante e ignorante, definire, inoltre, il partito democratico un guscio vuoto, solo, però, faccia bene attenzione ai tempi, all’indomani in cui qualcuno chiese al Suo “padre politico” di mettersi da parte per fare spazio ai giovani per dare al paese un segno di novità e di modernità, per forgiare una nuova classe dirigente del partito.
Lei, dia la possibilità, in questo momento difficile per l’economia del paese e per l’occupazione di tanti giovani laureanti e non, costretti ad emigrare altrove per guadagnarsi un pezzo di pane, di potersi scegliere una nuova classe dirigente e perché no essere essi stessi, i giovani, artefici del futuro del nostro paese”.