Una giornata di sole a Washington ha accolto il papa argentino, il papa della speranza. La chiesa che Francesco rappresenta è quella che Obama descrive. Che lotta per spezzare “le catene della povertà” e che dà voce e speranza a chi cerca di rompere quelle “della violenza e dell’oppressione”.
Alla cerimonia Obama era in piedi, di nero vestito, la testa alta durante gli inni. Francesco accanto, in bianco, la testa abbassata, concentrata, umile.
“Lei ha scosso la nostra coscienza dal sonno, ci ha dato fiducia”, ha detto Obama, “per il grande dono della speranza, Santo Padre, la ringraziamo, e le diamo il benvenuto, con gioia e gratitudine, negli Stati Uniti d’America”.
“Quale figlio di una famiglia di emigranti”, ha risposto Francesco “sono lieto di essere ospite in questa Nazione, che in gran parte fu edificata da famiglie simili. Mi accingo con gioia a questi giorni di incontro e di dialogo, nei quali spero di ascoltare e di condividere molti dei sogni e delle speranze del popolo americano”.