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Il Natale delle periferie alla chiesa del Carmine

Partenza positiva per la seconda edizione di ” Natale ad arte ” la mostra inaugurata sabato scorso nella chiesa del Carmine di Avellino con le opere di undici artisti chiamati a proporre un Natale diverso, legato alle periferie geografiche ed esistenziali dove nelle feste si riaccende la fiducia e la speranza per superare le difficoltà e l’indifferenza.

Stili differenti e tecniche diverse hanno danno vita a un percorso che invita a riconoscere la nascita di Gesù proprio in una periferia, Betlemme, e a considerare il Natale la festa delle periferie dove si ritrovano le persone e le condizioni che il mondo ignora e disprezza ma dove Dio ha scelto di rivelarsi e dove è più facile incontrarlo.

Questi i nomi degli artisti che hanno aderito alla mostra: Gaetano Arciuolo, Maria Rachele Branca, Stefano Buonavita, Vincenzo Liguori, Lidia Martone, Guglielmo Mattei, Katia Mercurio, Assunta Picariello, Francesco Roselli, Michela Strollo e Generoso Vella .

Parole di elogio e di stima sono state spese anche dal coordinatore della rassegna ”Winter Open art Avellino”, Giuseppe Di Capua che ha riconosciuto nella mostra il tentativo di guardare il Natale, “con uno sguardo diverso, più sensibile e più umano, evidenziando i sentimenti più profondi legati a questa festa. Un’iniziativa lodevole per sensibilizzare all’arte e trasmettere emozioni capaci di comunicari valori veri e far riflettere “.

A portare il suo saluto anche la direttrice artistica del natale avellinese Elisabetta Santaniello che ha evidenziato la volontà di proporre per quest’anno ” un cartellone che nasce con la vocazione di avvicinare la città all’arte nelle sue molteplici forme con la partecipazione di artisti che vogliono condividere e far conoscere la loro creatività e il loro messaggio al pubblico. Questa mostra s’inserisce perfettamente nell’obiettivo di creare occasioni di incontro e di socializzazione in un momento emozionale molto atteso come il Natale in cui c’è maggiore bisogno di unire le energie e coinvolgere l’intera cittadinanza alla partecipazione “.

Infine le conclusioni del curatore GenerosoVella che ha spiegato le ragioni di questa mostra: “La mostra nasce per ritrovare il senso vero del 25 dicembre e cioè considerare il Natale come il giorno in cui nasce il dio della periferia che chiama a sè chi vive una situazione di disagio, di paura, di chiusura, di emarginazione, di riflessione. Gesù nasce senza confort, lontano dalla casa paterna, nel freddo e nel buio di una grotta e si manifesta dinanzi un gruppo di miseri pastori. Il Natale non è una commemorazione o una festa mondana: è una condizione . Il Natale è l’incontro con la tenerezza, con la dolcezza, con la semplicità , con l’attesa con cui Gesu’ bambino è venuto al mondo. E’ la festa che deve farci rintracciare i valori veri e il bisogno di appartenenza alla comunità e farci recuperare il legame il proprio territorio , con la nostra memoria, le nostre tradizioni “.

Abbinata all’esposizione anche quest’anno è stato organizzato un laboratorio di ghirlande natalizie a Villa Amendola con la partecipazione della giovane tutor Lina Vella. Un appuntamento che ha consentito a grandi e piccoli di realizzare e portare a casa una decorazione natalizia fatta a mano con materiale di riciclo e feltro.

“Natale ad arte” è una rassegna organizzata con l’associazione “Nel segno dell’Arte” e con il patrocinio del Comune di Avellino e della Proloco.

La collettiva è visitabile , nella Chiesa del Carmine fino al 5 gennaio 2019: giovedì, venerdì e sabato mattina dalle 10 alle 12.30 e venerdì e sabato anche il pomeriggio dalle 17.30 alle 20. L’ingresso è libero.

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