Il mondo della cultura piange un altro intellettuale: addio a Luciano De Crescenzo

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A soli due giorni dalla scomparsa di Andrea Camilleri, un altro grande intellettuale italiano se ne va. Luciano De Crescenzo è morto poco fa a Roma, dov’era ricoverato da alcuni giorni.

A novant’anni il “professore Bellavista” se n’è andato, dopo aver spiegato la filosofia (e la vita) agli italiani. De Crescenzo era nato il 20 agosto 1928. Fu poliedrico artista, attore, scrittore, poeta e regista. Napoli in primis piange uno dei suoi figli più amati: con le sue opere raccontò con ironia la città e gli antichi filosofi.

Ed è proprio un professore di filosofia, il protagonista di “Così parlò Bellavista”, suo romanzo d’esordio e suo più grande successo, tanto da venire trasposto anche al cinema in un film ormai diventato cult.

De Crescenzo era stato allievo del matematico Renato Caccioppoli, laureandosi in ingegneria elettronica e facendo carriera fino a diventare dirigente alla Ibm. Un lavoro sicuro che lascia a metà degli anni Settanta per dedicarsi alla scrittura.

Come egli stesso amava raccontare, da laureato in ingegneria si converte improvvisamente alla scrittura divulgativa in un pomeriggio, dopo che – come nell’iconica scena del film – De Crescenzo rimane bloccato in ascensore con un signore della Mondadori che gli consiglia di provare a scrivere qualcosa in merito alle sue passioni.

Nacque così il suo primo libro, proprio quel Così parlò Bellavista che lo ha reso famoso ed amato da numerosi lettori e spettatori italiani. Anche i due volumi de “La storia della filosofia greca”, usciti negli anni ’80, sono entrambi dei bestseller e hanno contribuito a diffondere l’amore per la filosofia presso il grande pubblico.

E la filosofia, intesa come amore della conoscenza e, ancor di più, come amore per il mondo, è il tema portante di tutta l’opera di Luciano De Crescenzo. Come spiegava nei panni del professor Bellavista, l’essere umano si divide in due tipologie: gli uomini di libertà e gli uomini d’amore, “a seconda se preferiscono vivere abbracciati l’uno con l’altro oppure preferiscono vivere da soli per non essere scocciati.” E De Crescenzo essendo napoletano non poteva essere “che un uomo d’amore, quindi se dovessi nascere un’altra volta io preferirei sempre Napoli”.