Irpinianews.it

“Il mondo del wedding completamente spazzato via, lo Stato non ci può ignorare”. Parla Stefano Vacca, la storia della fotografia ad Avellino

Alfredo Picariello – La festa dei 18 anni è uno di quegli eventi indelebili nella vita di una persona. Il coronavirus ha tolto anche questa gioia ai tanti ragazzi che, quest’anno, hanno raggiunto il traguardo della maggiore età. Nelle parole di Stefano Vacca, storico fotografo e cinereporter di Avellino, si percepiscono non solo le difficoltà di chi vive di un lavoro come il suo, ma anche quei piccoli-grandi drammi che si stanno consumando nell’era del lockdown. E che pesano come macigni su persone sensibili come lui.

“Il 28 marzo – racconta – una ragazza ha compiuto 18 anni. I genitori mi hanno contattato per dirmi che la festa non sarebbe stata spostata, ma annullata, perché non avrebbe avuto senso posticiparla. E’ stata una cosa che mi è dispiaciuta moltissimo, non solo per il lavoro. Mi sono messo per un attimo nei panni di quella ragazza, è stato brutto”.

L’emergenza coronavirus sta mettendo completamente in ginocchio anche un altro settore di cui si parla, forse, ancora poco. Il mondo del wedding è fermo, paralizzato. Un vero e proprio disastro. “C’è un crollo totale, ormai di eventi manco a parlarne. I tanti appuntamenti che avevo in agenda, sono stati tutti annullati. Battesimi, promesse di matrimonio, comunioni, matrimoni: è tutto svanito, forse si farà qualcosa verso ottobre, ma credo che il grosso sarà rimandato all’anno prossimo. I danni che ho subito sono incalcolabili. Le entrate sono pari allo zero, mentre le spese continuano ad esserci”.

“L’emergenza – spiega Vacca – è arrivata a marzo, proprio il mese in cui, di solito, si programma la nuova stagione. Quindi si può ben dire che, per noi fotografi di cerimonie, il 2020 non sia mai iniziato. Come ho detto prima, la mia agenda era fitta di impegni. Credo mi siano saltati all’incirca 40 matrimoni. Per fortuna, dopo 25 anni di attività, devo dire che i miei numeri crescono sempre più. Ma, purtroppo, il 2020, ormai, dobbiamo dimenticarcelo”.

“Fin quando non verrà trovato un vaccino, noi non potremmo lavorare. Se tutto andrà bene, si riprende verso aprile del 2021. Sono io stesso a consigliare ai miei clienti di rimandare tutto di un anno. Tutti sono d’accordo. L’altro giorno, mi ha colpito una sposa. Mi ha detto: aspetto una vita intera che arrivi il giorno più bello, il matrimonio, e cosa faccio, mi sposo con la mascherina? Oppure rinuncio a ballare con mio padre oppure rinuncio alla presenza dei parenti lontani? Si preferisce di spostare tutto di un anno”.

Stefano Vacca di solito è sempre molto ottimista. Ma, questa volta, ha i piedi ben piantati a terra e guarda in faccia alla realtà. “Per il momento non c’è futuro per il mio settore. Anche quando riaprirò il negozio, difficilmente avrò da lavorare. Il mondo del wedding spazzato via. Dunque, non mi riferisco solo ai fotografi. Penso ai ristoranti, ai fiorai, alle agenzie di viaggio, ai negozi che vendono bomboniere ed abiti da sposi. Tutto bloccato, io sarò fermo al 100%. Tanta gente sarà licenziata e tantissimi ragazzi, come il cane che si morde la coda, non potranno sposarsi”.

“Le istituzioni – dice Stefano Vacca – è come se si fossero dimenticate di noi. Lo Stato, al momento, non sta facendo nulla. La scelta più oculata sarebbe quella di prevedere sostegni a fondo perduto per consentire il rilancio. Le difficoltà economiche, nei prossimi anni, saranno notevoli, tanti di noi rischiano di chiudere. Spero che anche in città, già messa male di suo, si comincino a prevedere investimenti seri per il commercio”.

“Da parte mia, che sto vivendo questo periodo di arresti domiciliari come un leone in gabbia, visto che non sono abituato a stare in casa tutto questo tempo, faccio un grosso in bocca al lupo a tutti i colleghi. La situazione è drammatica, questo è vero, e sarà difficile ricominciare. Ma il mio consiglio è di non abbattersi, arriverà il 2021 e le cose, pian piano, cominceranno a mettersi per il verso giusto”.

Exit mobile version