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Il Giro d’Italia si ferma a San Giovanni Rotondo, la corsa rosa dimentica il Sud

Renato Spiniello – Il Giro d’Italia 2019 si ferma a San Giovanni Rotondo, tappa più a Sud dell’edizione 102 della storica corsa rosa. Fuori dall’itinerario dunque regioni come Campania, Sicilia, terra di origine di Vincenzo Nibali (ciclista italiano di spicco nel panorama internazionale), la Sardegna, regione di Fabio Aru (rappresentante del ciclismo italiano nel mondo), la Calabria e la Basilicata.

Almeno il Cristo, nel romanzo di Carlo Levi, è arrivato fino a Eboli, verrebbe da pensare; la pedalata rosa invece snobba le terre che continuano a regalargli grandi campioni proprio come già successo in precedenza nelle edizioni 2014 e 2015.

“Quello del 2019 non sarà il 102° Giro d’Italia ma il primo Giro del Centro Nord Italia”, ha commentato il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli.

Lo scorso anno vi abbiamo raccontato dell’impresa di Richard Carapaz sotto il diluvio di Montevergine, quest’anno per vedere i ciclisti in rosa bisognerà andare fuori regione.

La nuova edizione della corsa, organizzata da Rcs Sport-La Gazzetta dello Sport, è stata presentata oggi a Milano. Si partirà sabato 11 maggio, da Bologna, e si concluderà il 2 giugno a Verona. La corsa conta 21 tappe, per 3.518,5 km totali: si correrà quasi esclusivamente in Italia, con un solo sconfinamento (a San Marino), tre crono e cinque tappe di alta difficoltà, con il Gavia e il Mortirolo. Gran finale nel sontuoso palcoscenico dell’Arena di Verona.

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