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Il Giappone ‘conquista’ la Magneti Marelli, De Palma (Fiom): “L’Italia industriale perde un altro gioiello”

Il destino della Magneti Marelli, quasi eclissato dalla costellazione della crisi del settore auto, è ora ‘nelle mani’ della nipponica Calsonic Kansey.

Dopo mesi di rumors, infatti, Fca avrebbe dunque deciso di rinunciare al controllo della società di componentistica vendendola per 6,2 miliardi di euro.

La vendita non dovrebbe prevedere impatti sui livelli occupazionali: i dipendenti sono 43.000 nel mondo di cui 9.981 in Italia. La sede centrale è a Corbetta, in provincia di Milano. Gli stabilimenti italiani sono in Piemonte, Campania ed Emilia Romagna.

Si tratta a conti fatti della prima operazione dell’era Manley, il successore di Sergio Marchionne alla guida di Fiat-Chrysler.

“L’Italia agli italiani? Chiacchiere, la proprietà delle eccellenze industriali passa ad altri Paesi senza che nessuno se ne occupi”.

Questo è lo sfogo del segretario nazionale della Fiom Cgil e responsabile automotive, Michele De Palma, che ha commentato così la notizia attraverso un post sulla sua pagina facebook.

De Palma aveva già espresso tutta la sua preoccupazione sulla vendita della Magneti Marelli anche in un’intervista rilasciata ad Irpinianews durante l’assemblea pubblica organizzata dinanzi allo stabilimento Fca di Pratola Serra.

“L’Italia industriale – ha precisato De Palma – perde un altro gioiello con la vendita della Marelli. Avevamo chiesto un intervento ai governi a più riprese ma senza successo. Ora tocca a noi, alla Fiom, tutelare i lavoratori”.

E difatti il messaggio lanciato da De Palma è stato supportato dal segretario generale della Fiom Cgil, Francesca Re David, attraverso una nota stampa di cui riportiamo alcuni passaggi.

“La Fiom – si legge nella nota –  da mesi si è mobilitata con i lavoratori per chiedere al Governo un ruolo attivo per un confronto con la proprietà della Magneti Marelli, ma dobbiamo prendere atto della avvenuta vendita a Calsonic Kansei.

Il Governo ha perso un’occasione enorme di politica industriale non occupandosi della Magneti Marelli nonostante le nostre continue richieste.

Delle aziende e dei settori sarebbe bene occuparsene non quando sono in crisi, in difficoltà finanziarie o produttive, ma quando hanno delle potenzialità di crescita“.

La sindacalista conclude così: “Ora è necessario un incontro con il management di FCA e Calsonic Kansei per garantire il futuro occupazionale e produttivo per i lavoratori. Domani faremo volantinaggi davanti ai cancelli degli stabilimenti Magneti Marelli per informare le lavoratrici e i lavoratori su quanto sta accadendo”.

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