Il senatore Ortensio Zecchino sulle tracce del mitico cacio-cavallo podolico. L’ex ministro per la ricerca scientifica e tecnologica nelle vesti di fotoreporter ritorna sui sentieri della storia per rivivere e far rivivere le sensazioni e l’atmosfera della transumanza, lo “storico” fenomeno della migrazione degli animali dalle montagne delle zone interne dell’antica Hirpinia alle pianure della Puglia. Il tracciato, che doveva essere molto largo perché i riscontri storici in nostro possesso dimostrano che fu molto trafficato, oggi è stato quasi del tutto smarrito: c’è un sentiero, a tratti cancellato dal tempo, che ricalca il vecchio percorso. L’interesse storico è confermato dalle azioni di conservazione in atto tra l’Abruzzo, la Campania e la Puglia. Quando si parla di transumanza si pensa ai pastori, che in autunno muovevano dalle zone fredde per condurre le pecore verso le zone calde, ma, in realtà, il fenomeno coinvolse numerose altre attività, anche di natura economica e di assistenza ai milioni di utenti della grande via di collegamento. Una atmosfera che il senatore di Ariano Irpino ha provato a descrivere, coniugando la penna con le immagini. Il risultato è un testo molto efficace, che riporta all’attenzione del lettore una tradizione molto risalente, che oggi si tenta di recuperare. Il cacio-cavallo “podolico” rappresenta una esclusiva dell’Irpinia, il processo di lavorazione è molto complesso, ma i cultori ne sono ghiotti. Zecchino è uno degli storici più lucidi degli ultimi anni, attualmente dirige una sezione storica della enciclopedia “Treccani”, ma nelle vesti di fotoreporter munito di taccuino e penna ha descritto in modo affascinante e puntuale le origini, la nascita e gli sviluppi che ha avuto uno dei prodotti più apprezzati nel panorama gastronomico della Campania. (di Tiziano Tedeschi)