Il Circolo Foa riparte, dopo i recenti accadimenti, da una riorganizzazione interna nelle persone di Tonino Gengaro, Generoso Bruno e Carmine Schettino. Questa mattina è stata indetta una conferenza stampa, iniziata con l’equivoco scatenato in seguito al tweet di Fabrizio Barca, iniziatore e promotore de I Luoghi Ideali, che attraverso il social network ha dichiarato terminata la sua esperienza in quel progetto. La nomina è ricaduta su Carmine Schettino, che ha così puntualizzato:
“Nessuna polemica con il tweet di Fabrizio Barca, sono stato scelto per I Luoghi Ideali che è diretto dal Circolo Foa e per questo non ha senso parlarne al di fuori di questo direttivo. Anche se il progetto è terminato questi non sarà concluso finché non ci sarà l’esproprio di Isochimica e una nuova destinazione per quell’area. Per il resto siamo sulla stessa linea di Barca“.
“Il vuoto nella politica irpina – commenta poi Bruno – sarà riempito dal Circolo Foa, siamo ripartiti senza un segretario provinciale capace di gestire e delineare le nostre linee guida. Bisogna uscire dall’immobilismo e riprendere le attività del Circolo, il nostro è il migliore circolo del PD. Io e Antonio proveniamo da esperienze di politica di sinistra progressista, mentre Schettino rappresenta la necessità di guardare ai più giovani. Per quanto riguarda Foti, lui ha scelto una linea di autonomia, che difende da solo, il problema è che tali scelte, compiute in autonomia, sono misurate dai nomi in carne e ossa e, quindi, testimoniano la qualità delle stesse. Questa città ha bisogno di riprendersi, le possibilità ci sono e dovrebbero essere date anche dal dibattito sull’Area Vasta, ma il consiglio evita di parlare in merito”.
“Sono stato scelto in questo triumvirato – spiega poi l’ex amministratore Antonio Gengaro – in quanto dovrei interpretare la matrice cattolico-popolare, il processo di fusione è ancora in essere e bisogna stare attenti al tesseramento. La base di partenza deve essere un congresso pulito, il tesseramento deve offrire a tutti i circolo una piccola percentuale in più. Da ex amministratore posso dire che le persone scelte dal sindaco Foti vanno in conflitto con i criteri del passato.
Avellino va alla deriva, ci sono urgenze non rimandabili, ci impegneremo su tutti i temi, a partire dall’Eliseo, chi ha gestito Laceno d’Oro potrebbe gestire anche la Casa della Cultura Cinematografica. Io propongo un grand epolo culturale, in cui operino sinergicamente sia il Gesualdo, sia la Casina del Principe e sia l’Eliseo. Altro errore il mezzo-tunnel, spesa inutile, inoltre il cancellamento del concorso internazionale di architettura per il progetto della nuova piazza ha condizionato il centro storico, che ha perso l’ennesima occasione per il suo rilancio.”