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Il Convento di Santa Chiara verso il Centro Sperimentale Tecnologico

Solofra – Continuano i lavori di ristrutturazione al Convento S. Chiara dove troverà sistemazione, grazie ai fondi Por, il Centro Sperimentale Tecnologico, uno dei punti salienti del Distretto Industriale Solofra 1. In pratica dovrebbe risultare una sede distaccata della Stazione Sperimentale Pelli di Napoli. Ma proprio su quest’ultima sembra profilarsi la scure della chiusura. Difatti il 22 giugno scorso, l’uscente presidente dell’ Unic, Lorenzo Mosconi, informò di aver espresso un progetto riguardante la nuova Stazione Sperimentale come consorzio. Vennero responsabilizzati vari ministri tra l’altro d’accordo sul piano ma alla fine non si ottenne nessun risultato. Per Mosconi si era incappati “nell’opposizione silenziosa della burocrazia pubblica”. E anziché trattare sempre della Stazione Sperimentale napoletana, suggeriva di chiuderla. Nata nel 1885, con decreto regio, la S.S.I.P. era un Istituto di Sperimentazione e Scuola del Guanto. Ampliò il suo raggio d’ azione fino al settore conciario italiano con compiti di ricerca e di assistenza tecnica. Il suo mantenimento e funzionamento derivava dal 70 per cento delle aziende conciarie che versano attualmente 400 euro annui. Il suo CdA presenta 5 menbri del settore conciario, uno del commercio pellami, uno del Ministero per lo Sviluppo Economico, uno del Ministero della Ricerca Scientifica e uno del Ministero dell’ Ambiente. La sede dell’ istituto è situata a Napoli in via Poggioreale. Il 26 giugno del 2006 l’ assemblea straordinaria dei sostenitori (cioè le aziende) stabilì la modifica dell’ ente, spinta dal Ministero delle Attività Produttive, da ente pubblico in SpA. Non solo, il piano considerava il decentramento della sperimentale napoletana a Solofra, Arzignano e Milano mentre era già presente a S. Croce sull’ Arno. Il tutto venne inviato al Ministero. Nell’ attesa di una risposta i sindaci dei poli conciari si radunarono ad ottobre, in occasione della manifestazione di Lineapelle, approvando un piano di cooperazione territoriale per ottenere la privatizzazione della Stazione. C’è stato l’interessamento del ministro Bersani, del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Letta e del ministro Nicolais. Ma la trasformazione della Sperimentale è rimasta ad un punto morto. Anche perché la vicenda venne discussa alla Camera dei Deputati il 3 maggio scorso e sulla privatizzazione il Verde, Tommaso Pellegrino nella sua interrogazione sottolineò “…gli organi gestionali della SSIP hanno intenzione di proporre la completa privatizzazione dell’ Ente attraverso la trasformazione in società per azioni di tipo consortile; tale proposta appare alquanto improvvisata poiché non preceduta da un attento studio o valutazione circa le modalità e la validità del trasformazione per quanto riguarda l’operatività e l’ efficacia dell’ azione della Stazione a vantaggio dell’ intero settore conciario nazionale e quindi anche delle piccole aziende”. Spiegò che la privatizzazione comportava “la perdita dello status di super partes derivante dalla veste giuridica di ente pubblico vigilato dal MSE (Ministero Sviluppo Economico)”. E tale trasformazione, per il Verde, significava la morte dell’ istituto, punto di riferimento delle concerie italiane. Bernardino Finco, presidente della Stazione Sperimentale di Napoli in un’ intervista al settimanale MdP –La Conceria disse “…va detto che il lavoro della Stazione mi sembra sicuramente migliorato nell’ ultimo periodo, con una maggiore entrata e presenza nei distretti”. Però continuava Finco, la convinzione di traghettare la Sperimentale più vicina alle esigenze dei suoi contribuenti cozzava nell’ atteggiamento dello Stato per nulla pronto ad investire nella ricerca. “Abbiamo presentato un progetto di trasformazione e non è ancora successo nulla. Come nel Gattopardo: tutto cambia perché nulla cambi”. Il gruppo dei sindaci invece crede ancora della trasformazione dell’ ente napoletano e il più agguerrito è il sindaco solofrano Antonio Guarino. “La richiesta – dice – di ottenere una filiale a Solofra della Sperimentale viene dettata dal fattore giuridico, economico e sociale. Ci siamo incontrati con Letta? Lo rifaremo esponendo ancora che non si può impedire una proposta simile solo perché ostacolata da un direttore generale o da un funzionario ministeriale. E a settembre richiamerò tutti i sindaci dei poli conciari per ribadire il nostro compito sottolineando che bisogna insistere sulla trasformazione”. La sezione staccata della Sperimentale napoletana nel Convento di S. Chiara potrebbe essere supportata anche dal fattore che Solofra presenta l’ Itis Conciario, per periti chimici, sul territorio. (di Dante Grimaldi)

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