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Il congresso Pd tiene sotto scacco il Comune. Trema l’Acs, a rischio i Pics

Marco Imbimbo – La guerra all’interno del Partito Democratico, a causa del congresso provinciale, rischia di travolgere anche il Comune di Avellino. E queste ultime settimane di amministrazione sono le più delicate visti i problemi da affrontare.

Nel pomeriggio era in programma una riunione di maggioranza in vista del consiglio comunale convocato per lunedì prossimo in prima convocazione (martedì in seconda). Consiglieri e assessori avrebbero dovuto discutere sugli argomenti all’ordine del giorno: Avellino Città Servizi e fondi Pics.

Due tematiche delicate, per motivi diversi, ma alla fine non se n’è fatto nulla. Dei 23 consiglieri che sostengono la maggioranza di Foti, era presente solo il capogruppo Pd, Geppino Giacobbe, in compagnia degli assessori Arturo Iannaccone (Fondi europei) e Ugo Tomasone (Urbanistica). Proprio loro due avrebbero dovuto illustrare i fondi Pics e i progetti coinvolti. Una programmazione da milioni di euro che riguarda il rilancio del centro storico, del commercio, il recupero della Dogana, l’abbattimento e ricostruzione dei prefabbricati pesanti di Valle.

Ancor più preoccupante, invece, è la questione Acs. Lunedì il consiglio comunale dovrà decidere sulla sua ricapitalizzazione, per coprire i 780 mila euro di debiti, e sul nuovo piano d’impresa. Documenti che attendono il via libera da un anno e che rappresentano il crocevia fondamentale per salvare l’Acs da un eventuale fallimento.

Il flop di oggi in riunione di maggioranza  mettere in discussione tutto. Secondo indiscrezioni, quasi nessuna delle assenze dei consiglieri risulterebbe giustificata. Insomma, il congresso Pd e la guerra in corso a via Tagliamento rischiano di travolgere anche il Comune di Avellino, e non sarebbe una novità visto che in questi 5 anni il consiglio comunale è stato costantemente in balia del vento (anzi bufera) che proveniva da via Tagliamento.

Lunedì prossimo è quasi certo che il Consiglio salterà per mancanza di numero legale, una costante degli ultimi anni, ma in bilico c’è anche la seconda convocazione, dato lo spettacolo odierno. E a tremare è l’Acs. Se non dovesse tenersi il Consiglio Comunale, venendo meno dunque l’approvazione dei due documenti che la riguardano, resteranno pochi giorni a disposizione per convocare una nuova Assise, prima che subentri la gestione ordinaria del Comune prevista dalla legge, in occasione delle amministrative. Senza l’approvazione della ricapitalizzazione dell’Acs, l’ipotesi fallimento sarebbe dietro all’angolo.

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