Il Comune di Avellino sposa il progetto “Sediamoci sul giallo: Endopark”

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Una panchina gialla per accendere i riflettori sull’endometriosi. Il Comune di Avellino al fianco dell’associazione “La voce di una è la voce di tutte”, per sensibilizzare il territorio sulle problematiche di una patologia che colpisce tre milioni di persone in Italia. Eppure è ancora molto sottovalutata.

Questo pomeriggio, all’angolo di via De Conciliis e a ridosso della scuola “Solimena”, la vicesindaco Laura Nargi, il presidente del Consiglio comunale, Ugo Maggio, i referenti dell’associazione “La voce di una è la voce di tutte”, Annamaria Fruncillo e Paola D’Alelio, il direttore del Dipartimento Materno Infantile dell’Azienda ospedaliera “Moscati”, Cristofaro De Stefano, il Dirigente medico UOC Fisiopatologia della Riproduzione dell’Azienda ospedaliera “Moscati”, Mariacarmen Fasolino, il Direttore del Centro nazionale Endometriosi “Malzoni”, Mario Malzoni, e le referenti dell’associazione Annamaria Fruncillo e Paola D’Alelio, hanno inaugurato la panchina gialla dotata di apposito QR CODE, che, se scansionato, mostra un video esplicativo sull’endometriosi.

L’iniziativa si inquadra nell’ambito del progetto “Sediamoci sul giallo: endopark”, finalizzato a sensibilizzare i giovani e le famiglie sugli effetti di una patologia che sconta un ritardo diagnostico stimati in 7-9 anni e colpisce in Italia 3 milioni di donne.

Per l’occasione, è stato anche lanciato il numero verde di supporto “800189411”, attivo da lunedì al venerdì, dalle ore 17 alle 19.

Occorre una diagnosi precoce, per evitare danni invalidanti e permanenti. Dunque, c’è bisogno di informare. «Siamo convintamente al fianco dell’associazione “La voce di una è la voce di tutte” per accendere i riflettori su di una patologia, l’endometriosi, che colpisce fino al 15 per cento delle donne in età riproduttiva. Eppure, nonostante tutto è ancora molto sottovalutata. – spiega la vicesindaco Laura Nargi – E’ quindi assolutamente necessario sensibilizzare il territorio, soprattutto i giovani, perché, anche se ad Avellino abbiamo strutture all’avanguardia e professionisti di valore internazionale, scontiamo comunque lo stesso ritardo diagnostico che si registra a livello nazionale e che, in molti casi determina, condizioni invalidanti perle donne.

Qui, nella strada dei giovani di Avellino, poniamo la prima pietra e lasciamo un segno tangibile nell’arredo urbano di questo forte impegno». – aggiunge – Non ha dubbi il presidente del Consiglio comunale, Ugo Maggio, che parla anche in veste di medico: «Vogliamo puntare forte sulla prevenzione, con un messaggio indirizzato prevalentemente ai nostri giovani. Stiamo parlando di una patologia importante, per la quale bisogna prontamente rivolgersi allo specialista e fare tutto ciò che è possibile per affrontarla».