Una sconfitta non può far passare un tecnico dal Paradiso all’Inferno. Così come lo stop rimediato a Manfredonia non deve far diventare Galderisi improvvisamente un brocco. Nell’arco della stagione, una battaglia può essere persa, e l’importante come in tutte le cose della vita, è l’obiettivo finale. Il lupo ha tutti i mezzi per riuscire a centrare la promozione in B, anche grazie ad un condottiero vincente (sono i numeri a dimostrarlo) che non può diventare all’improvviso un allenatore mediocre. Dopo diciassette risultati utili, una sconfitta, seppur in eccessiva misura, può esserci. I biancoverdi, reduci da due pareggi e la debacle di Manfredonia, restano ancora saldamente al comando della classifica: 42 punti conquistati(compresi i due di penalizzazione), 45 goal siglati, 12 vittorie, 6 pareggi e soltanto 2 sconfitte (Ravenna e Manfredonia capitate in momenti particolari… della stagione). Numeri importanti, per una squadra che ha zittito i tanti scettici. Un periodo di appannamento nell’arco della stagione può capitare a tutti e non per questo, deve essere puntato il dito accusatore nei confronti del tecnico. Nessuno é imbattibile, nessuno è perfetto… anche perchè errare è umano. Sul perseverare che è diabolico… arrivano voci che fanno pensare al passato ad esempio,il caso Cuccureddu, defenestrato dalla società e poi sostituito da Oddo. Le critiche per ora silenziose e…striscianti rivolte questa settimana al trainer salernitano, probabilmente da “qualcuno” che agita le acque sono ingiuste e forse “scientifiche” per creare nuovi polveroni a difesa di interessi di pochi. La maggioranza, cioè i tifosi, sono con il trainer: un uomo che fa dell’umiltà e del lavoro il proprio credo. Paradossalmente, lo scivolone del ‘Miramare’ può essere un toccasana per questa squadra che non ha alcuna intenzione di arrendersi, per approdare al sogno chiamato serie B. Sembra che tutto sia stato già dimenticato, ad iniziare dalle imprese nei derby contro Salernitana, Cavese e Juve Stabia, gli importanti successi contro avversari tosti come Taranto, Perugia e Ternana. Se ad ipotesi, l’un per cento della massa agita gli umori, resta sempre il 99% che non tollera scherzi di cattivo gusto.Ecco perchè è meglio pensare ai sacrifici dei tanti che ogni settimana sopportano oneri accompagnando la squadra incitandola verso la vittoria finale. Ai pochi “Un per cento”, il coro convinto ‘Nanù non si tocca!!!