Irpinianews.it

“Il calcio non è questo, non la daremo vinta agli ultras aggressori”

La vicenda si è consumata nella serata di ieri: la squadra di calcio del Potenza, militante nel girone H di Serie D, di ritorno dalla trasferta di Manfredonia (terminata con la sconfitta per 2-1), è stata aggredita dai propri ultras, che hanno colpito tutti, senza distinzioni, anche i più giovani.

Alcuni giocatori hanno riportato contusioni, altri lesioni più gravi, ma sono soprattutto gli under ad aver subito lo choc più grande, ovvero la delusione di vedersi attaccare dai propri sostenitori.

“Il Potenza calcio esprime vergogna, mista a rabbia e delusione, per la vile aggressione subita dal pullman della squadra al rientro da Manfredonia. Colpire con attrezzi contundenti e con violenza inaudita dei ragazzi inermi, colpire dei ragazzini di 15/16 anni fino a mandarli in ospedale non fa onore ad una tifoseria ricordata in tutti i campi italiani per la grande passione e soprattutto per la correttezza sempre mostrata. Vedere i calciatori piangere ed impauriti sarà un fatto che resterà nella storia più di ogni altra vittoria. E comunque, ufficialmente, la società ha deciso di continuare. Più forti e più convinti di prima. Si è certi che la parte buona della città apprezzerà questa scelta”.

Questa la nota della società lucana in merito alla vile aggressione, frasi che si sente di condividere anche il capitano della squadra rossoblu, Giuseppe Loiaco che, intervenuto a “TuttoPotenza”, ha confessato: “Personalmente non ho subito alcuna aggressione, spero di rappresentare la parte genuina e pulita di Potenza e ringrazio vivamente tutti quelli che mi sono stati vicini in questo momento. Così come ho fatto per l’ultimo decennio continuerò a vestire questa maglia senza alcun timore”.

Sul pullman della squadra anche l‘ormai ex allenatore Sasà Marra, ex centrocampista dell’Avellino, freschissimo di esonero, e il calciatore originario di Mugnano Del Cardinale, in provincia di Avellino, Carmine De Stefano, ex Chieti e Teramo in Serie C2 e Arzanese e Cava in Serie D, da quest’anno in Lucania.

Carmine De Stefano

“Innanzitutto ci tengo a precisare che io sto bene e non ho subito alcuna contusione – spiega il centravanti ad Irpinianews – di ritorno da Manfredonia, siamo stati aggrediti da circa un centinaio di tifosi, se possiamo definirli così, di cui venti sono saliti a bordo del pullman con volti coperti, schiaffeggiando e prendendo a pugni anche i più piccolini: ragazzi del ’96, del ’97 e perfino del ’99.

Non si sa come mai quella porta è rimasta aperta, è stata una vergogna. Di sicuro nessuno si sarebbe aspettato un episodio del genere, anche perché da quando sono qui non ho mai avuto problemi di nessun tipo, anzi ci tengo a sottolineare che si tratta di un episodio a parte, nulla che rappresenta quello che in realtà è questo popolo e questa tifoseria.

Il calcio non è questo, è giusto essere fischiati quando le cose non vanno bene, così come è giusto strappare applausi quando si vince, le cose non ci stanno andando molto bene di recente, ma in questi casi basta un semplice confronto senza venire alle mani. Non possiamo darla vinta a questi pseudo tifosi che non rappresentano affatto il calcio. Io vivo di questo sport, sono dieci anni che lo pratico per passione e non ho certo intenzione di fermarmi o di lasciare per via di questo spiacevole ed isolato episodio.

A bordo dell’autobus c’erano tantissimi ragazzini, e questa è la cosa che fa più rabbia, perché invece di invogliarli a giocare a calcio gli incutono paura. Se questi decidessero di lasciare non li prenderei sicuramente per vigliacchi, posso capirli, non puoi stare lontano da casa con la paura che accadano cose del genere. L’importante ora è rialzarci, uscire da questa situazione il prima possibile e provare a salvarci perché siamo in grado di mantenere questa categoria”.

Exit mobile version