Marco Grasso – Al termine di una giornata ad altissima tensione restano ancora tante ombre sul futuro di Industria Italiana Autobus. Sindacato e lavoratori tornano da Roma con qualche buona notizia, ma tante, troppe incertezze, a partire dagli stipendi (che ancora non ci sono) e la nuova cassa integrazione che dovrebbe partire dal prossimo primo gennaio.
La buona notizia è che Industria Italiana Autobus non fallirà. Un epilogo tutt’altro che scontato che consente ai lavoratori di Flumeri e Bologna di tirare comunque un sospiro di sollievo.
IIA ripartirà dalla ricapitalizzazione firmata Karsan (70%) e Leonardo (30%) che consentirà di ripianare i debiti accumulati in quattro anni di vita dalla società.
Solo dopo la sanatoria verrà ufficializzata la nuova compagine societaria che potrebbe comprendere anche altri partner. Ferrovie dello Stato, nonostante le prime dichiarazioni del ministro Luigi Di Maio che sembravano aprire più di uno spiraglio, non ci sarà.
Possibile l’ingresso di Engitech Srl, azienda di Marigliano, e il rilancio di Invitalia. E’ destinato naturalmente a fare un passo indietro anche l’amministratore delegato Stefano Del Rosso.
“La situazione resta ancora poco chiara”, precisa il segretario della Fiom Cgil Giuseppe Morsa. “E’ chiaro che la maggioranza turca non ci tranquillizza: Karsan ha già stabilimenti altrove e il rischio che non si produca più in Italia resta alto. Auspichiamo una compagine societaria più equilibrata e a maggioranza pubblica, come pure era stato precisato nei precedenti incontri”-
Sindacato e lavoratori saranno in assemblea nei prossimi giorni. Prima di Natale bisognerà sciogliere il nodo della cassa integrazione, al momento è questa la priorità. Tempi necessariamente stretti anche per fare chiarezza sui nuovi assetti societari. Dal 2019 si dovrà necessariamente iniziare a scrivere una nuova storia.