IIA, Del Rosso taglia gli stipendi: scatta la protesta

0
305
ex irisbus
ex irisbus

Marco Grasso – Tagli in busta paga per i lavoratori di Industria Italiana Autobus. Nella busta paga di luglio 60 lavoratori dello stabilimento di Flumeri (gli altri circa 250 sono in cassa integrazione e quindi coperti dall’Inps) hanno trovato una sorpresa decisamente poco gradita: per loro solo il 70 per cento del salario, con nessuna garanzia sul pagamento della restante quota.

Il segretario della Fiom Sergio Scarpa non nasconde la sua preoccupazione. “Ormai si naviga a vista. Siamo in attesa della prossima verifica ministerale, ma è chiaro che la situazione è sempre più preoccupante. I nuovi assetti societari sono ancora in via di definizione ed andare avanti in questo modo è complicato. Ora che ci sarebbero le commesse i due stabilimenti non sono pronti: una situazione davvero paradossale”.

Dall’ultimo consiglio di amministrazione di IIA non è arrivato l’aupsicato via libera alla ricapitalizzazione. “E’ chiaro che al momento IIA offre davvero oche granzie, ma è giusto anche stigmatizzare il comportamento del Governo che continua a tergiversare sull’ingresso di nuovo capitale pubblico. Purtroppo stiamo andando incontro ad uno cenario decisamente prevedibile”.

Scarpa non esclude l’avvio di nuove iniziative di protesta e mobilitazione. “Del Rosso resta il notro interlocutor, ma crediamo sia arrivato il momento di fare più pressione anche sul Governo”.

Un allarme anche condiviso dal segretario nazionale della Fiom Michele De Palma. “Il taglio agli stipendi complica ulteriromente la vertenza perchè fotografa la difficoltà i cui si trova attualmente ad operare Industria Italiana Autobus. I passaggi che dovevano essere definiti nelle scorse settimane sono rimasti solo sulla carta. In questa situazione diventa davvero difficile guardare con un minimo di ottimismo alla sfida del polo unico per la produzione di pullman”.

“Da Finmeccanica al ruolo di Invitalia, fino al nuovo privato che dovrebbe essere coinvolto nell’operazione: tutto è ancora in alto mare”, sentenzia De Palma. “E’ una situazione inaccettabile, figlia anche delle mancate scelte del governo”.