II Categoria – Tris del Martiri al Frigento, 3 a 2 il finale

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Ariano- Vincono 3-2 i Martiri al termine di un’altra battaglia e bissano il risultato dello scorso week-end. Tre punti di platino come quelli di Taurasi che consentono ai giallo-grana di restare agganciati alla parte nobile della classifica; tre punti conquistati in maniera meritata e meno rocambolesca rispetto ad una settimana fa.
Mister Vitillo si riaffida al 3-5-2 con l’esperto Aliperta schermo davanti alla difesa, orfana nell’occasione del convalescente Davide Senape. Alborelli risponde con un 4-3-1-2 che all’occorrenza si trasforma in un 4-3-3 grazie agli inserimenti dalla destra di Pomponio.
La gara sembra addirittura in forse per la fitta nebbia calata sul ‘Renzulli’. Avvio subito scoppiettante con il Frigento aggressivo e pericoloso. Gli ufitani ci mettono un po’ a trovare le giuste misure tra i reparti e intorno al 20’ si fanno sentire con un paio di incursioni dalle fasce e con un bel calcio di punizione di Grasso che trova Ciullo attento. E’ il preludio al gol che arriva poco dopo, al 28’: azione insistita in area frigentina di Maraio che spintonato dalla difesa ospite trova il calcio di rigore. S’incarica della battuta Nicola Costanzo che fredda Ciullo con un tiro potente e preciso sotto la traversa. Il Frigento non ci sta, cerca di riportarsi in avanti e con Caracciolo e Savino, bomber navigato, tiene in apprensione D’Alessandro e soci. Arriva così al 35’ il pari: tracciante di Abbondandolo verso l’area di rigore, Pomponio si inserisce dalla destra e fa secco Panzone da pochi passi. La reazione dei Martiri è furente e il vantaggio è sfiorato in più occasioni, la più clamorosa con Cardinale che cicca il pallone a pochi passi dalla porta, disturbato da un avversario. Ma al 40’ Alessandro Grasso (7 gol in altrettante partite) riporta i giallo-grana in vantaggio: angolo di V. D’Alessandro e al centro dell’area sbuca il bomber arianese che di testa fredda Ciullo. Si arriva così all’intervallo sul 2-1 per i Martiri, risultato tutto sommato giusto. Nella ripresa, sotto una pioggia torrenziale, c’è subito la reazione veemente del Frigento che arriverebbe al pareggio se solo non trovasse sulla sua strada il portiere dei Martiri, Panzone classe 1992, in vena di miracoli: prima salva di piede con un gran riflesso su Pomponio un gol già fatto e poi si ripete in modo fantastico su Savino. Gli uomini di Alborelli schiumano rabbia e la partita si fa spigolosa come le proteste verso l’arbitro che, con decisioni incomprensibili, scontenta un po’ tutti. Il Frigento crede nel pari ma una favolosa giocata di Memoli fa restare tutti di stucco: è il 70’ Nicola Costanzo prende palla in mezzo al campo, serve di tacco Memoli che arriva di gran carriera sull’out sinistro, dribbla splendidamente tre avversari, entra in area e da posizione defilata fa partire un destro violentissimo che si insacca sotto la traversa. Esplode la gioia incontenibile dei giallo-grana in un grande abbraccio collettivo per Memoli, autore davvero di un gol fantastico che sembra chiudere l’incontro. Sembra, perché appena due minuti più tardi il Frigento accorcia le distanze: punizione dai 35 metri di Pasquariello, Panzone questa volta si fa ingannare dalla traiettoria velenosa della sfera e palla in rete per il 3-2. Vitillo corre ai ripari e inserisce forze fresche: dentro il tignoso Giuseppe Grasso al posto di Maraio per creare più densità in mediana e tenere a bada Caracciolo, l’ottimo numero 10 ospite; poco dopo entra il ficcante Michele Grasso per V. D’Alessandro. In precedenza era entrato Bruno in luogo di Aliperta, toccato duro già nel primo tempo. Alborelli non ci sta e ordina ai suoi di riversarsi in avanti ma Savino e compagni non procurano grosse apprensioni a Panzone, se non su qualche calcio da fermo.
Dopo tre minuti di recupero l’arbitro fischia la fine, liberando l’urlo di gioia dei padroni di casa. Con questi tre punti, ed in attesa del recupero di mercoledì contro il Bonito, i Martiri si piazzano al quarto posto in classifica mentre il Frigento, seppure sconfitto, conferma di essere un’ottima compagine anche se adesso le posizioni di vertice si allontanano inesorabilmente.

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