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Ieri idoli dello Stadio Partenio, oggi stimati professionisti.

avellino napoli Maradona, Dirceu, Murelli

Maradona, Dirceu, Murelli

Cosa hanno in comune un produttore di vetri per automobili, un commerciante di prodotti di bellezza ed un gelataio? Una maglia verde, che nemmeno il tempo ha ingiallito.

Una maglia verde, che ha fatto sognare e continua a far sognare generazioni di tifosi.

Una maglia verde, che è il fil rouge di tante esperienze, diverse tra loro ma accomunate da una passione, quella per l’Avellino calcio.

In poco più di cento anni di storia del club irpino, sono tante le storie che si sono incrociate con quella della formazione biancoverde. Storie sportive ma anche storie umane. Racconti di vittorie e di promozioni, di sconfitte e di retrocessioni.

E percorsi di vita, che si incrociano e poi si allontanano.

Dei tantissimi campioni che hanno vestito, negli anni, la casacca dell’Avellino, quelli rimasti più impressi nella memoria dei tifosi, sono certamente coloro che hanno legato il proprio nome a momenti salienti, come una promozione o una salvezza in serie A.

Molti di loro, al termine della carriera, sono rimasti ad operare in ambito calcistico, altri hanno preso strade completamente diverse, altri ancora, cui il fato ha riservato un destino crudele, non ci son più, pur vivendo nel ricordo dei tifosi. E’ il caso di Adriano Lombardi, capitano nell’anno della promozione in serie A a cui è stato intitolato lo stadio “Partenio” di Avellino.

O di Giampietro Tagliaferri e Josè Guimares Dirceu, due protagonisti degli anni d’oro dell’Avellino che incantava l’Italia calcistica.

Tra gli ex calciatori dell’Avellino che si sono dedicati alla carriera di allenatore, spicca il nome di Angelo Alessio, vice di Antonio Conte in Nazionale. In serie A allena, all’Atalanta, Stefano Colantuono, mentre un suo ex compagno, Giacomo Murelli, siede come secondo sulla panchina della Lazio.

In auge sono, poi, i nomi di Carlo Osti, direttore sportivo della Sampdoria, di Andrea Carnevale, dirigente dell’Udinese, dei procuratori Moreno Roggi, Alberto Bergossi e Ottorino Piotti.

Tantissimi, poi, sono gli ex calciatori dell’Avellino che, una volta appese le scarpe al chiodo, hanno abbandonato completamente il mondo della pelota.

C’è chi si è dato alla politica, come Marco Pecoraro Scanio che, nel 2006, fu addirittura eletto senatore.

Chi, come Beniamino Vignola, si è riscoperto manager d’azienda e si occupa di componentistica in vetro per automobili e chi si è dato al commercio: è il caso, tra tanti, di Paolo Benedetti, che anni fa aprì una profumeria a Pisa. Molti si sono dedicati alla ristorazione.

Tra i primi, l’indimenticato Geronimo Barbadillo in quel di Udine.

Forse non tutti sanno che Fernando De Napoli fa l’oste in quel di Bologna mentre, ai palati fini, guarda anche Paolo Baldieri, maestro gelatiere a Lecce.

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