Marco Imbimbo – Non c’è nessuna possibilità di dichiarare il dissesto, anzi i conti del Comune cominciano a respirare. Maria Elena Iaverone, assessore al Bilancio, bolla come «pura demagogia» la necessità paventata da qualcuno di andare verso il dissesto finanziario del Comune per risollevarne le sorti. Intanto i revisori dei conti sono alle prese con lo studio del Consuntivo 2017, quello approvato dalla Giunta Foti, ma che dovrà essere varato dal prossimo consiglio comunale, sempre se passerà l’esame dei revisori.
Iaverone, intanto, si dice tranquilla. «Continuo a sentire e leggere ipotesi di dissesto, ma non ci sono le condizioni per dichiararlo – spiega. Per farlo, infatti, si deve verificare una serie di questioni: non ci deve essere copertura per gli stipendi, per i debiti fuori bilancio, per i servizi indispensabili e altro ancora. Allo stato attuale queste condizioni non si sono verificate». Nessun pericolo, dunque, per la tenuta dell’ente di Piazza del Popolo con Iaverone che sottolinea: «Se il dissesto non è stato dichiarato 5 anni fa, quando ci siamo insediati e le condizioni c’erano, figuriamoci oggi che la situazione è diversa. Inoltre ho avuto un confronto con il dirigente alle Finanze, Marotta, con cui abbiamo visto una serie di sentenze di vari Comuni d’Italia dove è stato dichiarato il dissesto per una serie di motivi, principalmente politici, ma poi sono stati costretti ad annullare la delibera perché non ci sono le condizioni economico-finanziarie per legittimarlo».
Iaverone, dunque, ribadisce che la via del dissesto non sarebbe percorribile perché, all’esito dell’esame della Corte dei Conti, l’ente dovrebbe poi ritornare sui suoi passi: «Poi è chiaro che ognuno è libero di fare ciò che vuole, quindi se qualcuno lo vuole dichiarare, se ne assume le responsabilità. La valutazione finale spetta alla Corte dei Conti».
Nella giornata di ieri, però, Dino Preziosi ha invocato nuovamente la via del dissesto come unica percorribile. «Siccome è stata fatta un’opera di risanamento delle casse comunali, non ci sono preoccupazioni per il dissesto finanziario visto che non si sono verificate le condizioni per le quali il Tuel ritiene necessario attuarlo», taglia corto Iaverone che, invece, ritiene inutile l’ipotesi invece del pre-dissesto.
«Questa procedura, in genere, viene utilizzata per fare un’opera di risanamento delle casse comunali, ma noi riteniamo di aver già messo in campo questa strategia e quindi considero superflua una dichiarazione di questo tipo. L’ente, ad oggi, ha 9 milioni di euro in cassa, grazie anche al recupero dell’evasione. I conti sono in ordine. Ci sono le problematiche tipiche di tutti i Comuni italiani, ma abbiamo fatto un piano di risanamento dei debiti spalmandoli su trent’anni, e ci sono le coperture fino al bilancio triennale. Ci sono finanziamenti in arrivo, gli stipendi vengono pagati, i servizi essenziali sono erogati mentre quelli a domanda individuale sono già al 36%. Considerato lo stato attuale, non ritengo necessario dichiarare il pre-dissesto Avrebbe solo una natura politica».
L’assessore al Bilancio, inoltre, smonta anche il caso relativo alla relazione del Mef cui conti comunali: «Non ha inviato una nota con delle preoccupazioni, ha solo evidenziato delle anomalie che riguardano gli uffici dove, i dirigenti, dovranno preparare delle controdeduzioni. In base a queste, la Corte dei Conti si regola. Questa verifica tecnico-contabile del Mef è una routine che viene fatta a campione su tutti i Comuni d’Italia. Non vedo nessuna catastrofe come invece si vuol far pensare. Se poi si vuole fare della demagogia è un altro discorso».