“Ad ogni inizio di legislatura si pone l’accento sulla necessità di una stagione costituente per riformare le istituzioni, renderle più moderne ed efficienti. A tal proposito le riflessioni del Presidente Fini, sviluppate nel suo discorso di insediamento, e quelle sviluppate dal Presidente del Consiglio questa mattina, sono assolutamente condivisibili e sono uno stimolo positivo. La riforma elettorale sarà il primo, importante e decisivo banco di prova: da come essa sarà scritta, se si darà più potere ai cittadini e meno ai vertici di partito si rideterminerà una nuova sintonia con il Paese”.
Iannaccone si è soffermato, poi, sullo schieramento che ha vinto le elezioni che considera una coalizione equilibrata tra “una grande forza politica nazionale che fa riferimento al popolarismo europeo e due grandi forze territoriali: la Lega al nord ed il Movimento per l’Autonomia al sud. Questa formula ha impedito speculazioni, ha rassicurato il Mezzogiorno che questo Governo si impegnerà seriamente a sostenere, consapevole del dramma dei nostri giovani destinati alla disoccupazione o costretti ad emigrare. Come diceva Sturzo è venuto il momento per un Risorgimento meridionale completo, nel quadro del più largo Risorgimento nazionale. Noi siamo pronti alle grandi sfide del federalismo – anche di quello fiscale – così come lo ha riproposto il Presidente del Consiglio questa mattina e che noi condividiamo. Deve essere, però, chiaro ed evidente – come diceva sempre Sturzo – che l’economia nazionale è una e solidale: non vi è un’economia del nord ed una del sud. Il Movimento per l’Autonomia – ha concluso – sarà il propulsore di nuove politiche meridionaliste non basate sui vecchi, logori e contestati canoni dell’assistenzialismo, ma su strumenti moderni e nuovi che non costeranno nulla allo Stato, ma che faranno crescere il sud e che noi abbiamo proposto agli elettori in campagna elettorale”.