Avellino – Le Segreterie Nazionali di FeNEAL-UIL, FILCA-CISL e FILLEA-CGIL hanno organizzato uno sciopero generale del settore edile con iniziative territoriali di presidio delle sedi della controparte contrattuale (ANCE) per il 24 aprile prossimo allo scopo di ribadire l’esigenza di chiudere positivamente la contrattazione tra le parti in modo soddisfacente per i lavoratori del settore.
“Lo sciopero – spiegano in una nota i segretari De Feo, Fabrizio e Famiglietti – è stato indetto a seguito della rottura delle trattative con l’ANCE nazionale, nella giornata di ieri, dopo aver preso atto di raggiungere un’intesa per posizioni di netta chiusura su punti importanti della piattaforma quali la prestazione economica di malattia, ancora oggi oggetto di carenza per i primi tre giorni. Tale ingiustizia si trascina ormai da anni, unico caso tra i contratti dell’industria e la posizione dei costruttori non si spiega, se non con una pregiudiziale inaccettabile per la dignità dei lavoratori, dato che in molte parti d’Italia già la contrattazione di secondo livello ha offerto un quadro di soluzioni articolate territorialmente. Così come non sono accettabili i tentativi di introdurre nuovi regimi di flessibilità del lavoro nei cantieri, già caratterizzati da pesanti processi di destrutturazione della manodopera, nel momento in cui lo stesso contratto tenta di porre rimedio all’uso dilagante e strumentale che si è fatto del part-time, in un settore dove tale forma di lavoro operaio è del tutto impropria e che di fatto costituisce un modo per aggirare i processi di regolarizzazione sollecitati dalle nuove norme introdotte dal Governo per combattere il lavoro nero e irregolare e favorire la sicurezza sul lavoro. Sulla parte economica della piattaforma mancano risposte chiare e soddisfacenti, a partire dalla richiesta di aumento salariale, quantificata in 105 euro e della loro distribuzione nel primo biennio di durata contrattuale. Smentite di fatto le intenzioni inizialmente dichiarate dell’Ance di procedere ad una rapida chiusura della trattativa e questo atteggiamento apre un nuovo scenario, caratterizzato da nuove iniziative di mobilitazione dei lavoratori”. (di Nicola Manzione)
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