I notai avellinesi contro Renzi. Ecco cosa cambia in Irpinia !

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Notaio
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E’ una vera rivoluzione per l’acquisto di locali commerciali e garage ad Avellino. Parlano i notai Massimo Giordano, Fabrizio Pesiri e Barbara Cucciniello.

Un disegno che spiana la strada a frodi e raggiri. Per legge. Una sorta di concorrenza sleale che rischia di avere nei potentati economici e finanziari i beneficiari e nei consumatori le vittime.

E’ ciò che sostiene il Notariato avellinese che dice no, motivandolo, al disegno di legge Concorrenza approvato dal Consiglio dei Ministri presieduto da Matteo Renzi lo scorso 20 febbraio.

A far discutere è, in particolare l’articolo 29 del Ddl, che sottrae all’obbligo dei controlli notarili le transazioni per beni immobili ad uso non abitativo con valore catastale inferiore ai 100.000 euro, conferendo ad un’altra categoria professionale, gli avvocati, la possibilità di autenticarne la sottoscrizione tra le parti, su cui pende l’obbligo di trascrizione nei pubblici registri.

notaio massimo giordano
notaio massimo giordano

“Sono proprio i presupposti del Ddl che non convincono – spiega il notaio Massimo Giordano – . Per esserci concorrenza significa che dovrebbe esserci uguaglianza di funzioni e di mezzi. Ma è noto a tutti che la professione dei notai è diversa da quella degli avvocati. Non sono equiparabili: i notai sono pubblici ufficiali, figure che garantiscono imparzialità e terzietà, caratteristiche che, con tutto il rispetto per la professionalità, gli avvocati, che sono liberi professionisti, non hanno. Mi sembra una scelta demagogica e punitiva che non ha nulla a che vedere con la concorrenza.Se vuoi aumentare la concorrenza, allora aumenta il numero dei notai, intervieni sulle tariffe ma non puoi mettere a confronto due ambiti completamente differenti. Così come immaginato, il Ddl Concorrenza creerebbe concorrenza tra una pubblica funzione da un lato ed un libera professione dall’altro”.

La protesta dei notai non nasce dalla preoccupazione legata al possibile “scippo” di una fetta di clienti quanto da ciò che viene visto come una sorta di attentato all’integrità di una figura professionale che rappresenta un sistema di certezza della legalità, sistema che potrebbe essere compromesso in alcune sue parti.

Notaio Fabrizio Pesiri
Notaio Fabrizio Pesiri

“Il notaio sa che la professione va rivista, adeguata ai tempi in certe sue manifestazioni – aggiunge il notaio Fabrizio Pesiri -. Ma andrebbe immaginata una riforma complessiva delle professioni. Qui sembra più che altro un intervento che sa di slogan. Eppure il notariato italiano è considerato tra i meglio strutturati, al punto che la Cina, che si è aperta al mondo del libero mercato e delle contrattazioni, sta copiando il nostro sistema notarile”.

I notai avellinesi mettono in guardia dai rischi legati ad una siffatta riforma.

“Il problema non è snellire i passaggi ma farli in sicurezza – continua Pesiri -. Prima e dopo ogni atto noi facciamo verifiche e adempimenti che ora vengono lasciati alle parti. E, poi, appare fin troppo evidente come possa crearsi un’aggregazione di potere in soggetti economicamente forti che finiranno per gestire la fase della contrattazione e della successiva trascrizione”.

Per comprendere la portata della misura contenuta nell’art 29 del Ddl Concorrenza è sufficiente un dato.

Circa il 70 % dei locali commerciali che insistono nella città di Avellino e quasi la totalità di quelli che sono ubicati in provincia hanno un valore catastale – secondo il notariato avellinese – che non supera i 100.000 euro e per il cui passaggio di proprietà, dunque, non sarebbe più necessario un atto notarile.

Notaio Barbara Cucciniello
Notaio Barbara Cucciniello

 

“Il rischio di abusi e frodi, soprattutto di carattere identitarie, è altissimo – avverte il notaio Barbara Cucciniello –. Con la figura del notaio sugli atti c’è un controllo da parte dello Stato che verrebbe a cadere. E chiunque potrebbe trascrivere un atto senza alcun tipo di controllo preventivo. Faccio un esempio: nel caso di una donazione, chi certificherebbe la volontà del donante? E’ una manovra anticostituzionale, che va contro norme specifiche contenute nel codice civile. Si vuol far credere al consumatore che rivolgendosi ad un avvocato si possono ottenere effetti equipollenti a quelli di un rogito, ma non è così. E, poi, – aggiunge – non è nemmeno vero che con la nuova procedura potranno esserci benefici di carattere economico. I costi non diminuiscono affatto, si parcellizzano. Non ci sarà l’onorario del notaio ma non credo che gli avvocati interverranno gratuitamente. A ciò bisogna aggiungere i costi fissi, le imposte e l’onorario di chi provvederà ad effettuare le trascrizioni: insomma, da un punto di vista economico non credo cambi molto”.

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