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I lavoratori scrivono al Papa: “Siamo disperati, aiutaci”

“Caro Papa Francesco, siamo i 139 lavoratori dell’Ipercoop di Avellino che, da 20 giorni, sono in sciopero e presidiano la struttura commerciale aperta ad Avellino 20 anni fa, nel lontano 1998 e che la Coop vuole vendere”. E’ l’incipit della lettera che i lavoratori hanno inviato al Papa per chiedere attenzione sulla delicata vertenza.

“Al momento non abbiamo alcuna prospettiva. La dirigenza Coop ha dichiarato che il mercato di Avellino non è per lei più appetibile. Per noi si apre la prospettiva della mobilità, con qualche anno di contributo di disoccupazione, e poi più nulla. Paghiamo noi lavoratori – si legge ancora nella lettera – le scelte sbagliate di un gruppo dirigente che ha via via svenduto un patrimonio materiale e culturale fatto di solidarietà e mutuo soccorso, che non ha nulla a che vedere con la logica capitalista di mercato che oggi permea il gruppo dirigente Coop”.

Il caso Avellino è parte di una vertenza nazionale che interessa altri 27 centri commerciali del Sud e oltre 4mila dipendenti. “Noi del Sud siamo la parte più debole e meno tutelata, anche per la debolezza del sistema produttivo dei nostri territori. Chi da noi perde il lavoro non ha alcuna prospettiva se non la disperazione. La logica feroce del massimo profitto, sulla pelle dei lavoratori, ha cancellato completamente lo spirito della cooperazione, che è innanzitutto solidarietà e mutuo soccorso”.

La lettera si chiude con un accorato appello a Papa Francesco  al quale è chiesto “un intervento presso Coop o una dichiarazione di sostegno alla nostra lotta per la difesa del nostro posto di lavoro. Ci auguriamo che una Tua parola possa servire a far cambiare idea alla Coop e invertire una idea della politica e della economia dove i lavoratori non contano più nulla. Siamo meno che numeri, neppure persone, appendici delle macchine da spremere per poi essere buttate via quando non servono più”.

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