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I furbetti dell’Isee riducono la platea del reddito di cittadinanza

Nella prima metà del 2018 le prestazioni sociali agevolate frutto di “indebite richieste” hanno sfiorato il 40%, mentre quelle per ottenere i ticket sanitari superano il 93%. I dati della Guardia di Finanza, riportati da Il Messaggero, lasciano pochi dubbi: tanti “furbetti” falsificano i dati sul reddito, fingendosi bisognosi, pur di avere il sussidio pubblico.

Proprio per scremare la platea dei beneficiari del sussidio, il governo pensava di affidarsi all’indice Isee, che calcola sia l’imponibile sia il patrimonio dei contribuenti, ma che evidentemente, visti i dati della Gdf, ha delle falle. Da via Veneto, intanto, fanno sapere che l’assegno pieno da 780 sarà erogato a non più di 450 mila persone su una platea potenziale di 5 milioni. Per il resto, si spera di risparmiare qualcosa non tanto con lo slittamento dell’avvio del provvedimento, quanto con una capillare verifica sui redditi dei potenziali beneficiari, per scoprire evasione fiscale e lavoro in nero.

I dati sono decisamente eloquenti:  su 8.847 persone controllate nei primi sei mesi del 2018, 5.435 non avevano i requisiti per accedere alle agevolazioni sociali. Si tratta del 61% del totale. Nel 2017, considerando però l’intero anno, gli abusi scoperti avevano sfiorato il 56%, mentre l’anno precedente il 66%. Le truffe maggiori riguardano i ticket sanitari, dove le irregolarità sfiorano il 90% (3.367 su 3.611 verifiche). Dove invece si nota un calo delle irregolarità è nel campo delle prestazioni sociali agevolate: 39% nei primi mesi del 2018, 38% nel 2017, 50,4% nel 2016.

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