Haiti – L’Irpinia commemora i teoresi caduti nel sisma

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Teora – Un consiglio comunale straordinario per commemorare le vittime originarie dell’Irpinia cadute nel sisma che ha scosso l’isola di Haiti. E’ in programma domani, con inizio alle ore 17 presso la sala consiliare del Comune di Teora, una speciale seduta di assise civica, convocata ad hoc dal primo cittadino Salvatore Di Domenico: “Sarà l’occasione – spiega il sindaco – per ricordare la teorese Gigliola Martino (la prima vittima italiana identificata del terremoto in Centramerica) e per dare la nostra solidarietà anche ai congiunti di Antonio Sperduto, di cui non si hanno notizie da oltre 9 giorni”.

All’incontro sono stati invitati il Prefetto di Avellino, il presidente della Provincia e il presidente della Regione, assessori e consiglieri provinciali e regionali, sindaci, amministratori e forze dell’ordine del territorio irpino.
“Insieme – continua Di Domenico – pianificheremo una raccolta di fondi a sostegno della popolazione di Haiti in occasione della tradizionale sagra, che verrà fatta nella maniera più sobria e solo per raccogliere fondi. Spetta al popolo irpino in primis, che nel 1980 ha già subito una catastrofe simile, muoversi in questa direzione e lo faremo affidando il coordinamento della raccolta ad un organo super partes”.

Teora fu uno dei Comuni irpini che pagò il prezzo più alto per l’immane tragedia che devastò l’Irpinia trent’anni fa. In questi giorni il piccolo centro della nostra provincia è prepotentemente ritornato sulle pagine delle cronache internazioni per la vicenda che ha riguardato le decine di emigranti teoresi che, all’inizio del secolo scorso, hanno raggiunto l’isola caraibica per trovare fortuna.

Intanto, a 9 giorni di distanza dal terremoto, le speranze di ritrovare in vita Antonio Sperduto vanno via via affievolendosi. Le ricerche sotto le macerie del supermercato di cui Sperduto era proprietario a Port-au-Prince sono state fermate. “Per Sperduto, dalla speranza si sta passando alla disperazione – conclude Di Domenico – Nel 1980 abbiamo ricevuto il sostegno di tutto il mondo. Dobbiamo fare la nostra parte: c’è la volontà comune di mettersi insieme e fare qualcosa di concreto ed immediato per gli haitiani”.

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