“Molti miei interventi hanno evidenziato lo scippo ai danni di questo territorio, quelli più eclatanti sono la chiusura degli ospedali di S.Angelo dei Lombardi e di Bisaccia e la chiusura del Centro Regionale per il Monitoraggio dal rischio Ambientale di S.Angelo dei Lombardi, nell’assoluto silenzio dei nominati che siedono nel Parlamento Italiano che nessuno più si ricorda neppure come si chiamino. Ma il successo e la straordinaria partecipazione democratica che gli italiani ed anche gli Irpini hanno mostrato nei referendum del 12/13 giugno hanno messo in moto un grande processo di cambiamento nel Paese che è una chiara avvisaglia di un contrasto d’intenti tra la gente e chi lo governa.” A parlare e’ il consigliere comunale di Guardia Lombardi, Luigi Rossi che spiega: “L’Italia e, per quello che ci riguarda più da vicino, l’Irpinia devono superare questo impoverimento culturale e sociale alimentando questo vento di cambiamento e sostenere con forza i comitati promotori per il referendum sull’abrogazione della legge elettorale definita dallo stesso ideatore una “porcata” ed indegna di un Paese democratico. E’, quindi, l’ora non più soltanto di accusare e di lamentarsi, ma di essere protagonisti del proprio destino e del proprio Paese, partecipando ad iniziative di lotta per riappropriarsi dei propri diritti da troppo tempo sottratti da questa classe politica di nominati. No a liste bloccate fatte dai partiti che lasciano agli elettori la sola possibilità di ratificare scelte già prese, precludendo la possibilità di selezionare e scegliere i propri rappresentanti in Parlamento. Perché i parlamentari, se eletti, devono rendere conto del loro operato, devono ristabilire il contatto con il collegio elettorale di cui sono espressione e ricevere una ricandidatura, non perché solidali ai segretari di partito, ma perché hanno agito per la salvaguardia e i diritti di un popolo e di una comunità. Devono ascoltare ed incontrare i cittadini, parlare alla gente e portare le loro istanze nelle sedi istituzionali per dare risposte. I candidati dovranno essere scelti dal territorio, solo così la gente sarà nuovamente titolare di un pieno esercizio di democrazia. Nei prossimi giorni incontrerò cittadini ed amministratori nei vari Comuni della provincia di Avellino per sollecitare tale iniziativa e contribuire alla raccolta delle firme che sono indispensabili per poter proporre i tre quesiti referendari che puntano ad abrogare liste bloccate, premio di maggioranza, soglia di sbarramento al 2% e indicazione del candidato premier. Invitando tutti i cittadini d’Irpinia alla mobilitazione, faccio anch’io mio lo slogan”io firmo-riprendiamoci il voto”.
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