Anche la Guardia di Finanza di Salerno ha celebrato il 246° Anniversario della fondazione del Corpo. Alla cerimonia, che si è svolta tenendo conto delle limitazioni imposte dall’emergenza epidemiologica in atto, ha preso parte il Prefetto Francesco Russo.
La lotta all’evasione fiscale si è concretizzata in 668 interventi, tra verifiche e controlli fiscali a professionisti ed imprese, con il recupero a tassazione di una maggiore base imponibile di circa 500 milioni di euro, nonché di 353 indagini delegate dalla magistratura, che hanno permesso di denunciare 313 soggetti – di cui 15 in stato di arresto – per reati fiscali (principalmente riferibili all’utilizzo di fatture false, all’occultamento delle scritture contabili e all’omessa dichiarazione).
Sono state rilevate imposte evase per circa 311 milioni di euro, tra dirette (IR.Pe.F. e I.Re.S.) ed indirette (l’I.V.A.), individuando 122 evasori “totali”, i quali hanno evaso complessivamente oltre 70 milioni di IVA. Inoltre, sono stati verbalizzati 240 datori di lavoro per
aver impiegato 558 lavoratori “in nero” o irregolari. Il valore dei beni sequestrati, nella passata annualità, per reati in materia di imposte dirette e IVA, è di oltre 35 milioni di euro, mentre le proposte di sequestro al vaglio delle competenti Autorità
Giudiziarie ammontano a 121 milioni.
Particolare attenzione è stata rivolta anche alle frodi carosello: sono 36 i casi scoperti di società “cartiere” o “fantasma” utilizzate per evadere l’I.V.A., anche mediante indebite compensazioni. Le mancate emissioni di scontrini o ricevute fiscali hanno avuto un’incidenza di circa il 33%, su un totale di oltre 3.500 controlli eseguiti.
Ammontano, invece, a 94 gli interventi svolti nel settore delle accise, al fine di contrastare la filiera distributiva delle merci illecitamente introdotte nel territorio nazionale, mediante servizi di prevenzione nei porti, lungo le rotabili maggiormente interessate dai traffici illeciti, nonché, nei casi più gravi, attraverso l’esecuzione di indagini di p.g. volte a neutralizzare l’operatività delle
organizzazioni criminali, anche di carattere transnazionale. Complessivamente, sono stati sequestrati 67.111 chilogrammi di prodotti energetici, cui si aggiunge un consumato in frode di quasi 61 milioni di chilogrammi. Parimenti intenso è l’impegno dei Reparti rivolto al contrasto del contrabbando: nel 2019 sono stati eseguiti 40 interventi che hanno portato al sequestro di 60 chilogrammi di tabacchi lavorati esteri.
Nel settore del gioco illegale ed irregolare, sono stati eseguiti 120 controlli, riscontrando 53 violazioni, con la verbalizzazione di 245 soggetti, di cui 9 denunciati all’Autorità Giudiziaria. Uno dei servizi più interessanti è stato concluso dalla Compagnia di Nocera Inferiore, che ha individuato una frode perpetrata portando in compensazione degli effettivi debiti fiscali dei crediti
con il Fisco del tutto insussistenti. Nell’occasione, sono stati sequestrati agli indagati beni per oltre 6 milioni di euro.
Le frodi in danno al bilancio nazionale e comunitario individuate nel decorso anno sono state pari a oltre 5 milioni di euro, con 21 persone complessivamente denunciate all’Autorità Giudiziaria. I controlli in materia di prestazioni sociali agevolate e di indebita esenzione dal pagamento dei ticket sanitari sono stati 311, con un tasso di irregolarità che supera il 64%.
In tale contesto, all’indomani dell’introduzione del “reddito di cittadinanza”, il Corpo ha realizzato uno specifico dispositivo operativo volto al contrasto dei fenomeni di illecita apprensione del beneficio, a tutela di coloro che hanno l’effettiva necessità di usufruire del sussidio. Gli interventi eseguiti hanno consentito di denunciare all’Autorità Giudiziaria 16 soggetti per le ipotesi di reato previste dalla normativa di settore. Tra questi figurano anche intestatari di ville e autovetture di lusso, evasori totali, persone dedite al contrabbando di sigarette.
Nell’ambito dei Piani operativi finalizzati alla tutela della regolarità della spesa previdenziale e sanitaria, i reparti hanno portato a termine, in totale, 32 interventi, segnalando all’Autorità giudiziaria 7 persone. Le frodi scoperte ammontano a quasi 2 milioni di euro.
Con specifico riguardo al comparto della spesa previdenziale, le irregolarità più consistenti hanno interessato le prestazioni assistenziali (assegni sociali, pensioni di guerra, invalidità civile e altre), con circa 150.000 euro di indebite percezioni.
Passando, più in generale, alla tutela della legalità nella Pubblica Amministrazione, sono statedenunciate 121 persone per reati in materia di appalti, corruzione e altri delitti contro la Pubblica Amministrazione. In tale ambito, riveste importanza strategica la collaborazione con l’Autorità Nazionale Anticorruzione, su delega della quale, nel corso del 2019, i reparti hanno effettuato controlli in materia di contrattualistica pubblica e accertamenti nel settore anticorruzione e trasparenza.
Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Salerno ha, in particolare, concluso l’operazione “Ground Zero”, che ha portato all’arresto di giudici tributari, funzionari amministrativi, imprenditori e consulenti fiscali, ritenuti responsabili di pilotare i procedimenti tributari a favore degli imprenditori corruttori. Infine, l’attività svolta per accertare responsabilità amministrative di dirigenti, funzionari e dipendenti pubblici, ha portato a denunciare 152 soggetti, per un complessivo danno erariale presunto di oltre 25 milioni di euro.
Sul fronte del contrasto alla criminalità economico-finanziaria, l’attività investigativa ha portato allo sviluppo, nei confronti di 255 soggetti (171 persone fisiche e 84 persone giuridiche), di 59 accertamenti patrimoniali. Sono state così avanzate proposte di sequestro di beni e disponibilità finanziarie per circa 92 milioni di euro, con provvedimenti cautelari eseguiti per oltre 4,5 milioni di euro. Tali misure ablative ricomprendono l’esecuzione, ai sensi del Codice Antimafia, di confische in via definitiva di beni per oltre 450.000 di euro, conseguenti allo svolgimento di 50 accertamenti nei confronti di soggetti connotati da c.d. “pericolosità economico-finanziaria”, ovvero coloro che, per condotta e tenore di vita, debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da ogni genere di attività delittuosa, in particolare di natura tributaria, societaria, fallimentare.
Sono stati inoltre eseguiti 1.648 accertamenti su richiesta del Prefetto, la maggior parte dei quali funzionali al rilascio della documentazione “antimafia”. In materia di repressione del riciclaggio dei capitali illeciti sono state sviluppate 281 indagini di polizia giudiziaria, da cui è partita la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 60 persone per i reati di riciclaggio e auto-riciclaggio, dei quali 6 sono stati tratti in arresto. La dimensione quantitativa della ricchezza “ripulita” si è attestata intorno ai 15 milioni di euro, mentre sono stati effettuati
sequestri su ordine della magistratura per oltre 15,5 milioni di euro.
Tra le attività del Corpo svolte nel 2019 a tutela dei consumatori si pongono quelle rivolte al contrasto dei fenomeni di contraffazione di marchi registrati, usurpazione di indicazioni di origine e qualità delle merci, false attestazioni concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza previsti, nonché delle violazioni alla normativa sul diritto d’autore.
In tali ambiti (la lotta alla contraffazione, la tutela del “made in Italy” e della sicurezza dei prodotti, la tutela del diritto d’autore), i controlli effettuati sono stati 252 ed hanno portato alla segnalazione di 146 soggetti, con circa 2 milioni di prodotti sequestrati. Nel complessivo sistema di prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, infine, i reparti del Corpo hanno inoltre proceduto all’approfondimento di ben 426 segnalazioni di operazioni sospette, appositamente delegate dal Nucleo Speciale Polizia Valutaria.
L’assidua presenza su strada ha permesso, tra l’altro, di sequestrare oltre 67 chilogrammi di droga (di cui circa 28 chilogrammi tra hashish e marjuana e oltre 18 di cocaina), con la verbalizzazione di 315 soggetti. Di questi, 260 sono stati segnalati al Prefetto e 55 sono stati
denunciati all’A.G. (di cui 16 tratti in arresto).
L’impegno concorsuale del Corpo nella tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica è stato confermato, altresì, nell’ambito delle recenti direttive emanate dal Ministero dell’Interno per la gestione delle manifestazioni pubbliche e di eventi di particolare rilevanza, con il coinvolgimento dei militari specializzati Anti Terrorismo Pronto Impiego “AT-P.I.” Nel 2019, la Guardia di Finanza di Salerno, in particolare, ha impiegato complessivamente l’equivalente di 1000 giornate lavorative in servizi di ordine pubblico, nell’occasione di eventi sportivi ed altre manifestazioni pubbliche di vario genere.
Nella prima fase di emergenza, quando bisognava garantire l’osservanza delle misure di contenimento della diffusione del virus, la Guardia di Finanza di Salerno, insieme alle altre forze di polizia statali ed alla Polizia municipale, si è adoperata nello svolgimento di un’adeguata azione di controllo del territorio.
Questa attività di natura concorsuale può essere riassunta nei seguenti dati:
– n. 12.000 automezzi controllati;
– n. 15.000 persone fisiche identificate;
– n. 5.000 esercizi commerciali di cui è stata verificata l’effettiva chiusura.
Le contestazioni mosse testimoniano una sostanziale osservanza delle limitazioni poste, da parte dei salernitani tutti, visto che sono state verbalizzate meno di 400 persone (neanche il 3%) ed appena 28 titolari di esercizi commerciali. Nella successiva fase di parziale riapertura delle attività produttive essenziali per il Paese, la Guardia di Finanza è stata poi impegnata nelle istruttorie demandate alla Prefettura, finalizzate a verificare che gli imprenditori che chiedevano di riavviare la produzione rientrassero effettivamente fra le categorie espressamente individuate dall’Autorità di Governo.
Sono state più di 1.000 le posizioni vagliate dalle Fiamme Gialle di Salerno, mediante la consultazione delle banche dati e sopralluoghi fisici presso le strutture aziendali. Questa azione di controllo è proseguita poi nell’attuale fase di “ripartenza”, soprattutto con una funzione di indirizzo e prevenzione, visto che la Guardia di Finanza affianca gli organi tecnici preposti alla verifica delle condizioni di lavoro presso le aziende (l’Asl, l’Ispettorato del Lavoro, i Carabinieri del Lavoro, i Vigili del Fuoco).
Questi interventi coordinati sono in special modo orientati a verificare che gli imprenditori adottino tutte le precauzioni anti COVID-19 necessarie per garantire l’incolumità fisica dei lavoratori. Circa 50 sinora gli interventi ai quali hanno preso parte i Finanzieri di Salerno, con una decina di situazioni irregolari constatate. Non meno importante l’azione del Corpo rivolta a tutelare i cittadini, nella loro veste di
consumatori, non essendo mancati casi di speculazione sui prezzi di vendita dei prodotti per l’igiene e di dispositivi di protezione individuale.
Altro fenomeno illecito che ha destato particolare allarme sociale è stata la vendita di beni di uso comune (gel e mascherine) non conformi alle prescrizioni di legge, a volte anche con il marchio contraffatto o con la falsa attestazione CE. Grazie ai controlli su strada e presso gli esercizi commerciali, sono state intercettate e ritirate dal mercato 51.000 mascherine e oltre 8.000 flaconi di gel igienizzante.
In una prospettiva di corretto utilizzo delle risorse pubbliche destinate alle fasce più deboli della popolazione si muove la collaborazione della Guardia di Finanza di Salerno con i Comuni che hanno erogato i cd. “buoni spesa”. Si tratta di verificare il contenuto delle dichiarazioni presentate da quanti hanno autocertificato il possesso dei requisiti previsti, ricevendo così il sussidio pensato per le famiglie in maggiore difficoltà. Su un totale di oltre 9.500 istanze suscettibili di controllo, presentate ai 20 Comuni con i quali è in atto la collaborazione (tra questi, la Città capoluogo), sono circa 1.500 quelle già all’attenzione, dal cui esame sono emerse le prime incongruenze.
D’ora in avanti, infine, l’impegno del Corpo sarà indirizzato al monitoraggio del tessuto economico della provincia, per intercettare ogni possibile tentativo di infiltrazione della criminalità organizzata. Le difficoltà dei tanti imprenditori impegnati nella ripartenza, infatti, potrebbero agevolare il passaggio di mano di aziende e società, con operazioni di riciclaggio e reimpiego dei facili profitti delle attività criminali, da parte di chi potrebbe far valere l’immediata disponibilità di denaro da investire.