“Guardare a Salerno ma con quale proposta? Ecco il paradosso di Vignola”

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Si accende il dibattito a Solofra sulle recenti dichiarazioni dell’esponente della maggioranza consiliare Guacci sulla non adesione del Comune conciario all’Area Vasta.

Sul punto, è da registrare il commento dell’architetto Vincenzo De Maio che si seguito riportiamo:

“Il messaggio è chiaro, Solofra deve guardare a Salerno, insomma si ripete il solito spot elettorale privo però di una proposta progettuale concreta. Guardare a Salerno ma con quale proposta?

Il tema dell’AREA VASTA riguarda la vita dei territori nei prossimi 20-30 anni. Non è questione solo per gli addetti ai lavori ma riguarda tutti noi.

L’area vasta è una visione di composito e razionale equilibrio, di progettualità di qualità e di condivisione.

Condizioni necessarie e prioritarie per sviluppare con l’Unione europea un adeguato rapporto, funzionale agli obiettivi dei programmi di intervento economico e finanziario che la Commissione di Bruxelles mette in campo, per far realizzare opere di ordine strutturale e infrastrutturale a servizio delle comunità.

Non si può più programmare il futuro di una comunità come avveniva un tempo, ovvero con il frazionamento dei territori e il frazionamento dei fondi. Solofra mai come ora, in uno scenario negativo economico e occupazionale che non ha precedenti, ha bisogno di una seria proposta per il futuro. Gli spot in politichese non servono, servono idee e fatti concreti altrimenti si rischia di diventare la cenerentola della provincia.

Oggi quindi, per volontà dell’amministrazione Vignola, Solofra è fuori dall’Area Vasta. Protocollo a cui hanno aderito oltre 30 comuni e dove la vicina Montoro sta svolgendo un ruolo determinante operando con le giuste tempistiche e con una attenta e solida attività amministrativa e con la quale sarebbe utile affrontare problematiche comuni rilevanti.

Guardare a Salerno sembra poi un paradosso, se si pensa che solo nel marzo 2015 c’è stato un netto no da parte dell’amministrazione Vignola alla riorganizzazione del servizio idrico integrato, proposta dalla Giunta Caldoro e che proponeva di trasferire sedici comuni irpini, tra cui Solofra, nell’articolazione territoriale Sarnese Vesuviano, quindi più vicina al “Salernitano”.

Un paradosso se poi nelle occasioni concrete, Solofra è assente, tipo quella relativa al protocollo d’intesa tra l’ateneo di Salerno e Comuni come Avellino, Salerno, Baronissi, Montoro ed altri, con la finalità di garantire agli studenti e agli utenti provenienti dai vari bacini territoriali di competenza servizi di mobilità efficienti ed efficaci, utili per poter raggiungere i centri di servizio dell’Università di Salerno riducendo anche i costi.

Un paradosso se si pensa che lo stesso Vignola, anziché svincolarsi dall’ASI di Avellino per guardare ad un distretto industriale “verso Salerno”, nonostante l’incompatibilità ai sensi dell’art. 7 comma 2 del d.lgs. 39/2013, ha chiesto e ottenuto la nomina di componente del CdA del Consorzio di Avellino, dove occupa la carica di Vice Presidente.

Al di là del guardare a Salerno anziché Avellino sarebbe invece importante capire quale sia il progetto per il futuro di Solofra. In questi anni quali atti concreti sono stati predisposti? Questa amministrazione ha già mostrato grossi limiti nell’utilizzo di risorse europee e con quest’altra scelta egoistica si rischia di perdere un’altra occasione. L’ennesima, dopo quella dell’accelerazione della spesa, dove ricordo, i fondi ottenuti sono stati zero per via della scelta di chiedere 3,5 milioni di euro per un inutile parcheggio interrato, il cui progetto è stato redatto in soli 3 giorni e bocciato dalla Regione.

Vi è una evidente mancanza di programmazione e di progettualità ed è questa la fase in cui nascono i bandi. E’ questa la fase in cui vengono ripartiti, secondo le esigenze dei territori, i fondi. E’ questa la fase per indicare, a chi dovrà erogare i finanziamenti, quali sono le vere esigenze delle comunità. Non si perda un’altra occasione”.

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