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Gruppo Malzoni presenta richiesta di concordato al Tribunale

E’ stata depositata la richiesta di concordato per salvare il salvabile al Gruppo Malzoni.
La proprietà ha infatti scelto questa strada per garantire la prosecuzione delle attività. Ad ufficializzare questa posizione ai sindacati e agli stessi lavoratori Vincenzo Ferraioli, Biagio Chirco e l’avvocato Antonio Lenzi che curerà la procedura. Quest’ultimo ha illustrato il piano: “a breve tempo ci sarà il decreto di ammissibilità. Poi verranno nominati due commissari. E’ stata intrapresa questa strada per riposizionarsi sul mercato. Ma dobbiamo tenere presente che solo la società non può farcela, c’è l’invito anche ai lavoratori, banche di fare la propria parte. Questa importante realtà va sostenuta. Le leggi attuali del diritto fallimentare ci permettono di superare l’ostacolo. Ma voglio anche essere chiaro con i presenti che le fasi critiche non mancheranno”. A questo punto la preoccupazione dei dipendenti sale. Ma ad ascoltare le parole di Marco D’Acunto si tranquillizzano: “ci sono aspetti positivi in questo percorso. La prima che la scelta del concordato è positivo, inoltre è stata una decisione coraggiosa evitare la newco per il prosieguo”. E non è neanche da scartare l’ipotesi di far saltare lo sciopero in programma il 6 febbraio. Una apertura nei confronti della proprietà che sta tentando in tutti i modi di mettere una pezza ai danni provocati nel passato, facendo lievitare il passivo a quasi 50 milioni.
“Noi siamo legati a questa struttura, come lo sono i dipendenti. Ma non bisogna chiedere sacrifici sempre a loro. Ci aspettiamo lealtà e parole chiare, dicendoci come stanno le cose”. Al centro della questione gli stipendi arretrati: una mensilità e la tredicesima. Qualche arretrato in più per i dipendenti delle società che garantiscono servizi. C’è la massima concordia delle azioni da intraprendere da parte di tutti i soci. Una unità che fa bene. Vincenzo Ferraioli, membro del CdA spiega: “non bisogna guardare dietro. Tra i soci non c’è nessun conflitto. L’unico compito è quello di risanare e rilanciare e mettere in sicurezza l’azienda. Sapete tutti gli sforzi fatti negli ultimi mesi da questa azienda: dai lavori per l’adeguamento, alla predisposizione per ottenere l’accreditamento. Bisogna invertire il trend necessariamente. Bisogna rispettare le normative, riorganizzare l’intera struttura in base a quanto prevede la legge anche per gli organici interni”.

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