Grottolella – A Don Gaetano D’Archi… una strada

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Grottolella – Si conclude oggi, con una Messa in suffragio di don Gaetano D’Archi, la due giorni di commemorazione in onore del parroco grottolellese che ha guidato per più di cinquant’anni la parrocchia di Grottolella. A dieci anni dalla sua scomparsa, il piccolo centro irpino lo ha ricordato intitolandogli una strada. Non una via come le altre, ma quella che da piazza Municipio conduce all’odierno centro parrocchiale, una volta sede del centro sociale costruito all’indomani del terremoto dell’80, quando il terribile sisma distrusse la Chiesa Madre. Fu quel centro il motore propulsore di una generazione di giovani seguiti da ‘lontano’ con occhio vigile e di una generazione di genitori costantemente partecipi alla vita della parrocchia. A Grottolella dal 1943 al 1995 ha partecipato attivamente alla crescita socio-economia del paese a conclusione della seconda guerra mondiale, prima, e a seguito del terribile terremoto dell’80, poi. Parroco, vecchio stampo, ha saputo dosare sorrisi e moniti. Nato a Starze di Summonte il 4 marzo 1916, si trasferì giovanissimo presso il Seminario di Avellino dove rimase fino al completamento degli studi ginnasiali. Successivamente si trasferì a Benevento per frequentare il corso di Teologia. All’indomani dell’ordinazione sacerdotale, nell’ottobre del 1941, divenne economo e professore di Lettere presso il seminario di Avellino. Nel 1943, poi, gli fu assegnata la parrocchia di Grottolella. Incarico al quale si dedicò con impegno e serietà, rinunciando anche a gratifiche più prestigiose. A lui si deve l’edificazione dell’asilo, della chiesa di San Vito, nella frazione Taverna del Monaco e della canonica. A lui si deve il fondo di dieci milioni delle vecchie lire destinato al primo giovane grottolellese che si fosse ordinato sacerdote. Somma ancora custodita dalla parrocchia. Oggi, nell’anniversario della sua scomparsa, mentre la comunità, come dieci anni fa, si prepara per i festeggiamenti in onore della compatrona Santa Anastasia, i grottolellesi lo ricordano con una messa in suffragio e con la benedizione del sepolcro che l’amministrazione comunale ha destinato ad accogliere il suo corpo.

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