Una lettera scritta sei anni fa, quando aveva 12 anni, al suo compagno di scuola con disturbo dello spettro autistico; una lettera di rara sensibilità che ha commosso la ricca platea di docenti, educatori e genitori, giunti al Castello d’Aquino, per la presentazione del libro “LaboriosaMente 2.0”, della dottoressa Cristina Esposito, promosso dall’Associazione “Insieme si può Sarno”, donato a tutte le scuole con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita di questi ragazzi ed aumentare le loro capacità, tramite una didattica inclusiva.
É partita così, con la lettura da parte di Annarita, 18enne grottese, della sua lettera, l’iniziativa a cura dell’Associazione “Insieme si può Sarno” e dell’Associazione psico-socio-culturale “Il Quarzo Rosa”, con il patrocinio del Comune di Grottaminarda.
E proprio sulla necessità di trovare i canali giusti per comunicare ha incentrato il suo intervento di saluto il Sindaco di Grottaminarda, Marcantonio Spera: «”Bisogni comunicativi complessi”, sono le tre parole con cui si può racchiudere il senso del libro secondo me. Abbiamo bisogno di comunicare perché la comunicazione è la base di ogni relazione sociale che sia con il bambino autistico o con il politico».
«La lettera che abbiamo ascoltato all’inizio è emblematica, perchè i ragazzi hanno bisogno dei compagni per crescere – ha aggiunto il Consigliere delegato all’Inclusione sociale Antonio Vitale – Oggi si pensa, ancora, che l’inclusione sociale sia unire ragazzi normotipo con ragazzi con una disabilità o difficoltà, non è così, perché l’inclusione sociale implica un’interazione tra la qualsiasi persona e il contesto sociale, tramite lo sviluppo delle sue abilità. Questo libro è un modo per fare emergere queste abilità. È necessario che scuola, famiglia, aziende private e politica lavorino per sostenere questi ragazzi speciali. Noi come Amministrazione ci saremo sempre».
A sottolineare la proficua collaborazione con l’Associazione “Insieme si può Sarno” la Presidente de “Il Quarzo Rosa”, Nadia Ianniciello: «Non a caso abbiamo denominato la nostra associazione psico-socio-culturale non solo perché vogliamo diffondere cultura ma anche perché vogliamo fare attività nel sociale tramite una collaborazione tra associazioni. A questa presentazione seguiranno altre importanti iniziative. Siamo felicissimi per questa grande partecipazione e ringraziamo tutti i docenti presenti».
Ed a proposito di insegnati, chiamata per un saluto anche la Dirigente Scolastica dell’Istituto Omnicomprensivo San Tommaso d’Aquino, Maria Antonietta Rizzo: «La scuola quotidianamente affronta il problema della complessità della relazione tra i ragazzi, e siamo sempre insieme alle famiglie a costruire. Per lavorare bene è necessario migliorare il canale di comunicazione perché i due elementi se viaggiano da soli non riescono ad affrontare il problema. Ringrazio le associazioni ed anche gli scrittori che ci forniscono sempre nuovi elementi per migliorare tale comunicazione».
A moderare il tavolo di discussione Giusy Nozzolino, di “Insieme si può Sarno”: «La bellezza della nostra Associazione è che nonostante sia dislocata in vari punti sul territorio, persegue gli stessi obiettivi per tutti i bambini e ragazzi con diagnosi, ci muoviamo per tutti loro, non solo per i nostri figli, vogliamo cambiare qualcosa nel nostro Paese». Nozzolino ha poi evidenziato il lavoro svolto dai referenti provinciali Valentina Scarpellino e Stefano Abruzzese.
A spiegare la mission di “Insieme si può Sarno” il suo Presidente Biagio Ruocco: «L’Associazione nasce nel 2019 da una volontà di mia moglie Giusy Nozzolino. Nostro figlio Ciro ha una diagnosi di autismo e quando è nato ci siamo resi conto che sul territorio per lui non c’era nulla oltre alla scuola e un centro riabilitativo. Oggi la nostra Associazione conta 33 progetti attivi. La nostra filosofia è sempre stata “invece di stendere un pugno tendiamo la mano” perché sappiamo le problematiche all’interno della scuola che riguardano l’inclusione scolastica, ci siamo chiesti come potevamo aiutare e supportare i docenti di sostegno, così con questo libro proponiamo varie attività inclusive».
Si tratta del secondo volume di “LaboriosaMente 2.0”, il primo è stato scritto della stessa Cristina Esposito, Neuropsicomotricista e Pedagogista psico educativa, durante il terribile periodo della pandemia: «All’interno di questo libro, illustrato da Fabrizio Quartieri e Pasquale Nunziata, troviamo un’idea di didattica speciale, maturata in questi anni al fine di favorire l’inclusione, la socializzazione e le abilità del bambino – ha spiegato l’autrice all’attenta platea – Fantasia, amore e conoscenza sono le tre parole chiave della didattica speciale. Per creare una relazione con un bambino autistico abbiamo bisogno di fantasia perché dobbiamo uscire dai nostri schemi, abbiamo bisogno di amore che dovrebbe essere la base di ogni lavoro e relazione, e abbiamo bisogno di conoscenza, senza la quale non si può abbattere l’ignoranza.
Infatti ho diviso il libro in due parti, la prima parte è teorico-pratica in cui oltre a dare delle nozioni, spiego come è possibile intraprendere questo viaggio di relazione, quali sono i primi passi da fare tramite materiali e ambiente. La seconda parte è incentrata su come insegnare le abilità di vita quotidiane, abilità accademiche e affettive, tramite i vari canali comunicativi. Per noi scontati per un bambino autistico no».