Greco: “Stanno facendo morire Acs”. Intanto chiama in causa la Corte dei Conti

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Marco Imbimbo – Un nuovo incontro, ma l’ennesimo buco nell’acqua. Giovanni Greco, amministratore unico e pro-tempore di Avellino Città Servizi non può ritenersi soddisfatto dell’ennesimo faccia a faccia con il primo cittadino, Vincenzo Ciampi. Ieri si è recato nuovamente a Palazzo di Città per verificare se c’erano novità sostanziali sulle due priorità che attendono da mesi: la stipula del contratto di servizio con il Comune e la nomina del nuovo amministratore unico, incarico che Greco attende da tempo di lasciare. Passi avanti, però, non ce ne sono stati, anzi sembra tutto fermo su Avellino Città Servizi.

«Mi sembra che le priorità siano altre – commenta Greco. C’è una fase di stallo e non sappiamo di che morte dobbiamo morire. Si pensa solo alla sfiducia e al dissesto, ma quello che funziona deve morire».

L’Acs sembra sia diventata una realtà estranea al Comune, nonostante l’ente di Piazza del Popolo detiene il 100% delle quote, eppure non si muove nulla. «Per l’ennesima volta sono dovuto andare in Comune per sbloccare il pagamento degli stipendi. Ogni volta sembra che debba andare a chiedere l’elemosina – denuncia Greco. Inoltre è scaduto il contratto di servizio da giugno e non viene ancora rinnovato».

La situazione, insomma, è delicata e se da un lato non viene ancora firmato il contratto, tra l’altro pronto, dall’altro non vengono prese nemmeno decisioni sulla successione di Greco. «Continuo a non ricevere spiegazioni, intanto l’unica realtà che funziona la stanno uccidendo perché non prendono decisioni», spiega Greco che, nel frattempo, va avanti con il suo lavoro, mentre Acs continua a rivelarsi un’azienda con risultati economici positivi.

«Anche il 2018 lo chiuderemo in utile, le spese sono state ridotte all’osso invece l’incasso è più o meno 1,8 milioni di euro, come ogni anno. C’è sempre un surplus positivo, inoltre ho azzerato quasi tutti i debiti e le perdite provenienti dal passato». Su quest’ultimo aspetto, inoltre, Greco svela di essersi rivolto alle autorità competenti. «A luglio ho effettuato pagamenti per circa 600 mila euro – spiega. Si trattava di tutta roba proveniente dal passato, compreso il verde. La settimana scorsa ho preso tutti questi pagamenti effettuati e li ho consegnati alla Corte dei Conti di Napoli per verificare la legittimità delle spese sostenute in passato».