Graziani è sempre uno show: “Qualcuno non comprende l’italiano”

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di Claudio De Vito – Ogni volta che Archimede Graziani si presenta davanti a taccuini e microfoni lo show è garantito perché come ha tenuto a precisare lo stesso tecnico del Calcio Avellino SSD “sono sempre lo stesso, sia nello spogliatoio che in pubblico, e spero che la mia schiettezza e la mia onestà intellettuale vengano apprezzate”. E’ così che mister Graziani ha provato a placare il polverone sollevato dalla medicina forte dei calci nel sedere prescritta ai suoi under.

“Qualcuno ha voluto far passare come qualcosa di strano un confronto con i miei calciatori ricamandoci sopra” ha detto il tecnico biancoverde seccato dalla polemica che ha attraversato tutta la settimana di avvicinamento allo scontro al vertice con il Cassino. E qualcuno gli ha fatto notare anche che la strenua difesa a prescindere da tutto dei più giovani in organico predicata in conferenza stampa il 19 agosto stride con le parole del post-Città di Anagni.

“Non è contraddittorio – ha però replicato Archimede Graziani chiarendo il concetto in chiave pedagogica – allora dissi che non avrei mai attacco i giovani e non l’ho fatto ora. Non mi sentirete mai parlare di un errore dei miei giocatori perché i fatti tecnici vanno evidenziati nello spogliatoio, ma siccome l’Avellino è di tutti l’accento sul comportamento e sull’atteggiamento dei calciatori dentro e fuori dal campo lo metto. La gente va educata culturalmente in tutti i posti e tutti siamo responsabili della crescita dei giovanotti perché tutti siamo proprietari dell’Avellino. Se qualcuno poi ha problemi a tradurre l’italiano non sono problemi miei, la polemica gratuita mi rimbalza addosso”.

E’ la replica articolata che manda in soffitta il polverone e spalanca la proiezione sulla partita di domani. “Ogni gara ha la sua difficoltà – ha avvertito Graziani – la difficoltà in questo caso è che il Cassino da due-tre anni sta provano a vincere e prima che l’Avellino scendesse in Serie D aveva come obiettivo quello di lottare per il vertice insieme ad altre sei-sette squadre. Non possiamo permetterci di prendere la partita sottogamba mentalmente contro un avversario di livello”.

Ma con un atteggiamento tattico diverso sì con il passaggio al 4-3-1-2. “Con il tempo è venuto fuori che non possiamo stare in campo sempre allo stesso modo – ha spiegato il trainer carrarese confermando il cambio di modulo – la disposizione dei calciatori in campo sarà diversa, ma non il modo di intendere la partita. Al di là di come saranno disposti i miei uomini, l’importante è che loro sappiano cosa devono fare. Stiamo cercando di arricchire il nostro parco giocate”.

Largo allora all’assetto con il trequartista alle spalle delle due punte. La riserva sul fantasista sarà sciolta soltanto dopo la rifinitura in programma questo pomeriggio al Partenio-Lombardi: “Ho due interpretazioni nel ruolo: l’imprevedibilità di Tompte e la brillantezza di Tribuzzi. Oggi li guarderò negli occhi per capire chi dei due può fare al mio caso domani”. Davanti a lui il tandem inedito composto da Ferdinando Sforzini e Michael Ventre, quest’ultimo pungolato dal suo allenatore.

“Non ha fatto vedere ancora ciò che sa fare – ha affermato mister Graziani – se rimane così non mi è utile e va a casa. Lo dico qui ma l’ho già detto a lui sempre per il discorso della schiettezza. Gli ho detto anche che è uno dei calciatori più forti che abbiamo, la molla gli deve scattare in settimana non in partita. Penso l’abbia capito e se mette in campo tutte le sue qualità non è soltanto utile alla causa, ma diventa l’idolo di Avellino”.

Il folletto scuola Inter in pole davanti ad Alessandro De Vena che però sarà in panchina: “Aspetterò fino all’ultimo momento un eventuale ok del dottore. Se però devo rischiare di perderlo per qualche settimana allora preferisco stia fermo. Sicuramente verrà in panchina”. Qualche problemino anche per Nicola Ciotola che domenica scorsa “non sarebbe dovuto entrare in campo perché era vuoto e aveva poco da dare ma Ventre stava peggio di lui”.

Negli altri reparti conferme e novità. “Uno di cui non mi priverei mai in questa squadra è Acampora – ha riferito Graziani tessendo le lodi del suo centrocampista – è un ragazzo educato e di valore ma siccome ho il problema dell’under a centrocampo non può giocare e ho bisogno di un fuoriquota”. Che sarà Francesco Buono, chiamato ad agire nella cintura mediana con Matteo Gerbaudo e Kelvin Matute. Nelle retrovie Andrea Nocerino dovrebbe giocare al posto di Rocco Patrignani a destra.

La probabile formazione dell’Avellino (4-3-1-2): Lagomarsini; Nocerino, Morero, Mikhaylovskiy, Parisi; Buono, Gerbaudo, Matute; Tribuzzi; Ventre, Sforzini.