Giro d’Italia 2023: chi sono i migliori scalatori della corsa

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Remco Evenepoel non c’è più, ma lo spettacolo al Giro d’Italia resta sulle strade della corsa italiana grazie a un percorso che regalerà grandi emozioni in quota: ci sono ancora tante salite da affrontare e diventa dunque lecito quali siano gli scalatori più importati rimasti in gara. Beh, ci fosse stato il cannibale sloveno che sta dominando il ciclismo mondiale – come raccontato nell’analisi del Betwayinsider su Tadej Pogacar – il favorito d’obbligo sarebbe stato lui, ma invece i punti interrogativi restano tanti, ancora di più dopo la caduta di Tao Geoghegan Hart che ha escluso dai giochi un altro dei potenziali protagonisti in maglia Ineos. Vediamo allora alcuni dei nomi da segnare in attesa dell’arrivo della grandi salite, dando anche un occhio alle quote per il ciclismo con cui regolarci prima di indicare dei nomi.

Non si può non partire da Primoz Roglic e Geraint Thomas

Se si parla dei ciclisti favoriti alla vittoria sulle grandi montagne che ancora ci attendono, non si può non partire da Primoz Roglic: vincitore di tre Vuelta consecutive dal 2019 al 2021 e di una Liegi-Bastogne-Liegi nel 2020, Primož Roglič ha corso due volte il Giro d’Italia, debuttando nel 2016, quando vinse una crono. Nel 2019, invece, cercò la conquista del suo primo Grande Giro: dopo aver vinto due tappe e aver indossato la Maglia Rosa per cinque giorni, ebbe una flessione che lo fece scivolare al 3° posto nella classifica finale dietro a Carapaz e Nibali. Si trattò comunque del primo podio per lo sloveno in una classifica generale di un Grande Giro e un’esperienza che vuole provare a migliore in una competizione che ha perso almeno un paio di protagonisti che potevano dargli filo da torcere. Quello che più di ogni altro può dare fastidio allo sloveno è Geraint Thomas – che nasce come cronoman, ma che sa bene come difendersi in alta quota e tenere fede alle alte aspettative piovute adesso anche sulle sue spalle.

Da Almeida a Pinot, passando per Caruso: i nomi delle possibili sorprese

Thibaut Pinot alla vigilia ha dichiarato di potersela giocare sia per le tappe che per la generale. In carriera il transalpino ha vinto il Giro di Lombardia 2018, tre tappe al Tour de France, una al Giro d’Italia e due Vuelta di Spagna. In questa, che sarà la sua ultima stagione da protagonista, proverà come sempre a dare il massimo e a sfruttare un vantaggio: la totale assenza di pressione sulle sue spalle. Discorso simile a quello fatto per Damiano Caruso, con il 36enne siciliano, vincitore di una tappa al Giro d’Italia 2021 che terminò in seconda posizione, che resta l’azzurro con maggiori chance di fare classifica dopo la sofferta rinuncia di Giulio Ciccone causa Covid. In casa Bahrain Victorious agirà per andare a caccia di qualche successo di tappa, ma a questo punto diventa lecito sognare anche qualcosa di più. Chiudiamo con un terzo nome intrigante tra quelli da tenere d’occhio: Joao Almeida – 15 giorni in Maglia Rosa nel 2020 non si dimenticano. Il corridore portoghese, classe 1998, con le sue doti di passista scalatore e l’abilità come uomo da cronometro punta a vivere un Giro da protagonista.