Giornata internazionale della felicità, la psicologa Ambrosino: “La felicità nasce dentro di noi”

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Oggi, 20 marzo, si celebra la Giornata internazionale della felicità, un’occasione importante per riflettere su cosa significhi essere felici e su come possiamo coltivare il benessere nella nostra vita quotidiana. Per approfondire questo tema, abbiamo intervistato la Psicologa Alessia Ambrosino, che ci ha parlato del legame tra felicità e salute mentale, e di come possiamo lavorare per raggiungere una felicità duratura.

Dottoressa Ambrosino, oggi si celebra la Giornata internazionale della felicità. C’è un legame tra felicità e salute mentale?

Indubbiamente, c’è una correlazione molto forte tra felicità e salute mentale. La felicità, la gioia, è un’emozione primaria, e le emozioni devono essere sperimentate tutte. Quando entriamo in contatto con le nostre emozioni e impariamo a riconoscerle, siamo in grado di affrontare meglio le sfide quotidiane. La felicità ha un impatto positivo sulla salute mentale, sia da un punto di vista psicologico che fisiologico, e porta numerosi benefici. Per esempio, un’emozione positiva può ridurre lo stress, che è sempre presente nella nostra vita, specialmente in una società che ci spinge a essere sempre più veloci e a volere tutto subito. Avere un atteggiamento positivo ci permette di ridurre lo stress legato al quotidiano e affrontare momenti di ansia e difficoltà con maggiore serenità. Inoltre, la felicità favorisce la resilienza, ossia la capacità di affrontare momenti difficili mantenendo un atteggiamento positivo. Questo ci aiuta a gestire al meglio le emozioni e le difficoltà, evitando che danneggino la nostra salute mentale. Un altro vantaggio è che una mentalità felice e positiva potenzia i nostri rapporti interpersonali, migliorando la nostra vita familiare e sociale, riducendo i rischi di problemi relazionali e promuovendo un sostegno sociale fondamentale.

Cosa risponderebbe a chi pensa che la felicità dipenda esclusivamente dalle circostanze esterne, come il denaro o il successo?

La felicità ha sicuramente una correlazione con il denaro e il successo, perché con questi strumenti possiamo ottenere beni che ci fanno stare bene e permetterci una stabilità che contribuisce al benessere mentale e quotidiano. Tuttavia, se pensiamo che la felicità dipenda esclusivamente da fattori esterni, come il denaro o il successo, stiamo attribuendo a cause esterne i nostri sentimenti. In realtà, è fondamentale cercare la felicità dentro di noi. Se sentiamo delle mancanze interiori, anche avendo tutto ciò che vogliamo all’esterno, non riusciremo a sentirci davvero felici e realizzati. La felicità parte da noi stessi e dal processo che seguiamo per raggiungere determinati obiettivi. Se ci sentiamo giù, come se non ci fosse nulla di cui essere felici, un esercizio molto utile è quello della gratitudine. Alla fine di ogni giornata, scrivere una lista di cose per cui siamo grati, anche le piccole cose, ci aiuta a riconnetterci con noi stessi. Per esempio, la possibilità di svegliarsi la mattina, avere una buona salute, avere persone che ci vogliono bene o semplicemente il fatto di poter scegliere. Gli esercizi di gratitudine quotidiani ci permettono di rientrare in contatto con la nostra consapevolezza e la nostra interiorità, facendo sì che la felicità non dipenda solo dall’esterno, ma anche da ciò che viviamo nel presente, nel qui e ora.

Quindi la felicità è un processo interiore?

Esattamente. La felicità è un processo che nasce dentro di noi. Non è qualcosa che possiamo ottenere solo dall’esterno, ma è il risultato di un atteggiamento positivo, di una consapevolezza di sé e di un’apertura verso il mondo. Certo, gli stimoli esterni sono importanti, ma il vero cambiamento avviene quando impariamo a guardare dentro di noi e a valorizzare ciò che abbiamo. Quando facciamo ciò, diventiamo in grado di affrontare le difficoltà della vita con maggiore serenità e resilienza.

Dottoressa, che consiglio darebbe a chi vuole lavorare sulla propria felicità in modo concreto?

Il consiglio che darei è di iniziare con piccoli passi. Prima di tutto, cominciare a praticare la gratitudine, come dicevo prima, può essere un buon punto di partenza. Ogni giorno, prendetevi qualche minuto per riflettere su ciò che avete e che vi rende felici, anche nelle piccole cose. In secondo luogo, cercate di fare attività che vi piacciono e che vi fanno sentire bene, che siano passeggiate all’aria aperta, lettura o anche momenti di meditazione. Infine, non dimenticate l’importanza delle relazioni. Circondatevi di persone che vi supportano, che vi fanno sentire bene e che contribuiscono alla vostra crescita personale. La felicità si costruisce anche attraverso la connessione con gli altri.

Un’ultima domanda: quale messaggio vorrebbe lasciare ai lettori in questa Giornata internazionale della felicità?

Il mio messaggio è che la felicità è un diritto di tutti, e possiamo lavorarci ogni giorno con consapevolezza. La felicità non è un traguardo, ma un viaggio che si costruisce con impegno e piccole scelte quotidiane. Iniziamo a cercarla dentro di noi, apprezzando ciò che abbiamo e facendo dei piccoli cambiamenti per migliorare la nostra vita. E ricordiamoci che essere felici non significa essere perfetti, ma vivere in modo autentico, con serenità e gratitudine.

Ringraziamo la Dottoressa Alessia Ambrosino per aver condiviso con noi il suo prezioso punto di vista sulla felicità. In questa giornata speciale, è importante ricordare che la felicità è un diritto di tutti e un obiettivo che possiamo raggiungere con impegno, consapevolezza e piccoli gesti quotidiani.